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Minà: “Napoli è la fabbrica di tutto ciò che ho amato in 60 anni di giornalismo”

Ieri il giornalista ha ricevuto la cittadinanza napoletana: “Maradona ha molti difetti però è una persona leale. Se lo racconti come persona senza spina dorsale, non fai buon giornalismo”

Minà: “Napoli è la fabbrica di tutto ciò che ho amato in 60 anni di giornalismo”
Gianni Minà ha ricevuto ieri, a Napoli, la cittadinanza onoraria. “Il più latinoamericano dei giornalisti italiani”, come lo definisce Repubblica Napoli”, ha intervistato nomi celebri come Fidel Castro, Mohamed Alì ma soprattutto Massimo Troisi, Pino Daniele e Diego Armando Maradona. E’ a loro che pensa nel ricevere l’onorificenza.
“Napoli è la fabbrica di tutto quello che io amato nei miei 60 anni di giornalismo”.
Ha dichiarato, aggiungendo il suo pensiero personale sull’appartenenza alla nostra città:
“Essere napoletani? Significa che c’è sempre qualcuno che ha solidarietà per te”
Tanti ad applaudirlo: Lina Sastri, Beppe Vessicchio, Fausta Vetere e lui, a 81 anni, si è anche commosso.
“Ho nostalgia dell’epoca in cui alzavo la cornetta e raccontavo qualcosa che poi Massimo Troisi trasformava in qualcosa per cui la gente rideva”
E giù a ricordare i tanti aneddoti di vita, come quello di Troisi che ammise di invidiare la sua agendina telefonica. Tra i ricordi, l’intervista cult a Fidel Castro, durata 16 ore e quella a Eduardo:
“L’ho intervistato a casa sua. Era difficile. Ho avuto un po’ di cazzimma”
Su Maradona:
“Maradona ha molti difetti però è una persona leale, se lo racconti come una persona senza spina dorsale, non fai buon giornalismo”.
E infine un’ammissione, relativa alla sua uscita dalla Rai: “A poco a poco sono stato epurato”.
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