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Anastasio: “Sarri alla Juve ha infranto il sogno, è passato dalla parte del potere”

È il colpo di grazia, è finita una favola. Senza bandiere restano 11 ragionieri, diceva Carmelo Bene

Anastasio: “Sarri alla Juve ha infranto il sogno, è passato dalla parte del potere”
Anastasio, il vincitore di X Factor e autore di una canzone inno, Come Maurizio Sarri, ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica in cui senza peli sulla lingua ha tirato fuori tutto il suo risentimento
«Quello di Sarri è stato una specie di colpo di grazia. Ho iniziato a tifare Napoli da ragazzino, ho sempre seguito con passione tante squadre, anche senza alcuna speranza, squadre di scarsi ma con il cuore, squadre come il Napoli di Mazzarri in cui la partita non era mai finita. Con Sarri le cose dono diventate diverse, più che l’inaspettato o la rimonta o la grande vittoria, quello che contava era uno straordinario senso di armonia: una squadra armonica, l’unione con i tifosi e con la città. Poi è entrata in ballo la componente ideologica…».
Anastasio parla di Sarri e del sogno che aveva trasmesso ai tifosi, a quanti come lui avevano visto in lui il capo di una rivoluzione non politica ma i una squadra che poteva vincere perché aveva un’idea di bellezza. Racconto del suo innamoramento per l’uomo del popolo, per il toscano napoletano «anti juventino: nelle sue dichiarazioni, senza mai un attacco diretto alla Juve, era chiaro da che parte stava, rappresentava una sorta di resistenza contro la Juve che si stava mangiando la Serie A».
Ma adesso è tutto finito, il sogno si è infranto quando Sarri ha deciso di essere il prossimo allenatore della Juventus
«Calciatori e allenatori sono come lavoratori d’ufficio, non c’è senso di appartenenza, non ci sono bandiere che contino, e senza bandiere i calciatori, come diceva Carmelo Bene, sono solo undici ragionieri che rincorrono il pallone. Per vedere il gesto atletico e i bei gol mi bastando gli highlights».
L’ultima speranza per il calcio secondo Anastasio arriva da quello femminile
«Io ad esempio con il calcio femminile non ho avuto nessun rapporto prima di questo Mondiale, ma vedere le partite è un piacere, perché si vede che è sano. Ma lo sa perché è sano? Proprio perché non c’è mai stata attenzione, hanno giocato per conto loro, per divertimento e passione. Se gli interessi cresceranno ormai sappiamo come andrà a finire, diventerà come il calcio maschile…».
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