Sulla storica rivista Lgbt+ francese Tetu l’importante presa di posizione dell’attaccante dell’Atletico Madrid: “L’omofobia non è un’opinione, ma un delitto”
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Sulla storica rivista Lgbt+ francese Tetu, Antoine Griezmann dice basta all’omofobia nel calcio. Il 28enne attaccante dell’Atletico Madrid si schiera in difesa dei compagni vittime di discriminazioni denunciando il machismo che ancora regna nel pubblico, negli spogliatoi e in campo.
Ne parla il Corriere della Sera, che riporta la promessa del calciatore:
“A questo punto, se sento di nuovo un giocatore pronunciare frasi omofobe durante un match, credo che interromperò la partita e uscirò dal campo”.
Affermazioni importanti perché nessuno ha mai deciso di sottrarsi a un incontro per questo motivo. In tanti chiedono ai calciatori di smettere di giocare di fronte ad episodi discriminatori. Thuram lo ha chiesto per i cori razzisti ai giocatori di colore, ma nessuno lo ha mai fatto.
“Se qualche giocatore farà coming out, voglio che sappia che c’è qualcuno su cui potrà contare: me. Io sarò al suo fianco, perché per opporci a questo fenomeno dobbiamo parlarne. Bisogna ripetere che l’omofobia non è un’opinione, ma un delitto”.
Nel 2012 Olivier Giroud ruppe il silenzio sull’omosessualità. Anni prima, nel 2002, David Beckham posò sulla copertina della rivista gay britannica Attitude rivendicando la sua eterosessualità ma anche la soddisfazione di avere molto seguito tra in gay. Sembrò un gesto potente di rottura, ma restò isolato.
Un anno fa Nainggolan della Roma disse chiaramente a una tv belga:
“i calciatori non possono rivelare di essere gay, se lo fanno sono finiti. È troppo pericoloso per la carriera. Il mondo del calcio ha codici precisi e i suoi riti, come le auto sportive e le belle donne”.
Ora Griezmann parla di fermare la partita ed è la prima volta, tutta un’altra cosa. Non è la prima volta che l’attaccante si impegna per lotte sociali. In passato ha partecipato anche a campagne contro le violenze sulle donne.