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CorSera: il Ronaldometro per il post Allegri

Pro e contro dei nomi possibili in base al gradimento del portoghese. Le divergenze con Mourinho potrebbero essere superate. In pole Sarri. Pochettino potrebbe essere una possibilità

CorSera: il Ronaldometro  per il post Allegri

Su cosa si basa la scelta del nuovo allenatore della Juventus? Sul gradimento e le simpatie di Cristiano Ronaldo che, come sottolinea giustamente questa mattina Alessandro de Calò sulla Gazzetta dello Sport, ha un fatturato annuo che supera i 100 milioni e vale un quarto di quello bianconero.

“Ronaldo è un’azienda, che ha bisogno di essere alimentata da gol, trionfi e visibilità. L’interesse comune è conquistare la Champions. E per arrivare al top assieme, la Juve deve mettere CR7 nelle condizioni di rendere al massimo. Lo svincolo è inevitabile”.

Per valutare le inclinazioni di Ronaldo verso i nomi accostati alla panchina bianconera viene in aiuto il Ronaldometro che oggi Paolo Tomaselli propone sul Corriere della Sera.

Il preferito del calciatore portoghese – dopo Ferguson – sarebbe Carlo Ancelotti, con il quale ha vinto la Decima e che ha rappresentato, per lui, quasi un padre. Ma la Juve sembra non poter fare nulla per accontentare il sogno di Ronaldo dopo le parole di Carletto in conferenza stampa dopo la partita del Napoli contro l’Inter.

Ronaldo dovrà mettersi l’anima in pace anche su Zidane, che ha il compito di risollevare il momento negativo del Real Madrid.

C’è poi Guardiola, “sogno proibito della maggioranza del popolo bianconero”, ma nemico per Ronaldo, dopo che ha dimenticato di citare il Real nelle squadre più forti degli ultimi dieci anni e soprattutto abbia definito Bernando Silva “la stella nazionale portoghese”, dimenticando il buon Cristiano.

E Mourinho? E’ disponibile sul mercato, particolare da non trascurare nella corsa alla panchina della Juve. Il Corriere dice che potrebbero essere dimenticate “le scorie accumulate” ai tempi del Real,

“che portarono lo Special One, seguito come Cristiano dall’onnipotente Jorge Mendes, a dire che «il vero Ronaldo» è quello brasiliano”.

Tra i nomi, lo abbiamo detto più volte, c’è anche quello di Maurizio Sarri, che il Chelsea non vuole più e che è in pole position per la Juve. Ma ieri, in occasione della Hall of Fame del calcio, a Firenze, Marcello Lippi “che nel mondo juventino ha un certo peso”, ha scartato la possibile candidatura dell’ex tecnico del Napoli con una frase secca: “Parliamo di cose serie…”.

Insieme a Sarri resta in corsa Simone Inzaghi, legato da un altro anno di contratto con la Lazio.

“Il Ronaldometro nel caso dei due italiani è tiepido (mentre è freddo verso i metodi di Conte), soprattutto con Sarri che ha un sistema di gioco ben definito e lontano dalle attuali caratteristiche di Ronaldo”.

Più flessibile il gioco di Inzaghi che però, a causa del suo curriculum, “sconterebbe più di tutti una certa «sudditanza» verso il campione”.

Ronaldo non è mai stato “un mangia allenatori a prescindere”, Paratici e Nedved, dopo aver esonerato Allegri, devono proporre un’alternativa che sia almeno pari, di livello, al precedente tecnico.

Potrebbe andar bene Mauricio Pochettino. Dall’Inghilterra parlano di un possibile scambio con Allegri sulla panchina del Tottenham.

“L’argentino è un tecnico emergente, deve liberarsi da un contratto molto oneroso, ma resta un profilo ideale. Ed è così empatico in tutte le sue manifestazioni che dopo aver battuto l’Ajax in semifinale di Champions, ha fatto il gesto degli«huevos»nello spogliatoio. Una citazione di Ronaldo, che aveva cancellato il gestaccio inaugurato dal Cholo, eliminandolo con una tripletta. Perentrare nello spogliatoio giusto, quello di Cristiano, potrebbe anche essere un bel biglietto da visita”.

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