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Un pentito, forse due, e le versioni contrastanti di interisti e napoletani

Il punto sulle indagini per gli scontri di Santo Stefano che hanno portato alla morte dell’ultrà Belardinelli. Il testimone oculare e gli sviluppi delle prossime ore

Un pentito, forse due, e le versioni contrastanti di interisti e napoletani

La sera di Santo Stefano

Un pentito, forse due. E poi i testimoni, una telecamera “privata”, immagini riprese da inquilini di via Novara. E l’informativa degli uomini della pattuglia della vigilanza generica che ha assistito direttamente all’inizio degli scontri. E quella della Scientifica sulle armi sequestrate (una roncola, un coltello, mazze, spranghe).

Sono queste le fonti di prova che portano il gip di Milano Guido Salvini a ricostruire – nelle prime due misure cautelari contro quattro ultrà interisti – quella drammatica sequenza di violenza e morte della sera di Santo Stefano, poco prima del calcio d’inizio di Inter-Napoli, sostenendo che si sia trattato di un agguato squadristico di cento ultrà interisti appoggiati dagli ultrà gemellati di Varese e del Nizza contro un gruppo di ultrà napoletani che stava raggiungendo lo stadio Meazza a bordo di Van e auto.

Quattro arresti, decine di indagati finora, e le indagini che vanno avanti. C’è un indagato, un ultrà interista, Flavio Biraghi, che racconta di aver assistito all’investimento dell’ultrà Davide Belardinelli da parte di un’auto tipo Suv nero che procedeva ad alta velocità in via Novara (Belardinelli morirà poi in ospedale).

Un residente di via Fratelli Zoia

Un residente in via Fratelli Zoia mette a verbale che intorno alle 19.20 si è affacciato alla finestra per le urla che provenivano dalla strada e ha notato un gruppo di persone armate di bastoni e spranghe travisate in volto da cappucci e passamontagna. Gli stessi dopo aver parlato fra di loro ad alta voce si dirigevano di corsa verso via Novara lanciando petardi e oggetti di vario tipo verso delle autovetture in transito.

Dopo qualche minuto il gruppo è tornato verso via Fratelli Zoia e verso il Parco del fanciullo e almeno tre, quattro persone trasportavano a braccio un uomo con i pantaloni strappati urlando “ha le gambe rotte”. Il ferito è stato caricato su una autovettura di piccole dimensioni grigia. Inoltre il testimone ha detto di aver sentito distintamente due persone, di cui uno che parlava francese, impartire ordini al gruppo.

Indagini serrate, nonostante San Silvestro e la Befana. La posizione di almeno una decina di ultrà interisti potrebbe essere in discussione in queste ore. La Procura di Milano e l’ufficio del gip potrebbero prendere ulteriori iniziative giudiziarie mentre si sta valutando anche la posizione di una decina di ultrà napoletani.

La posizione dei napoletani

Anche per loro infatti c’è da approfondire il ruolo che hanno avuto durante gli scontri. Aggrediti, hanno reagito. Anche per loro ci potrebbe essere la contestazione del reato di rissa. E tra gli indagati potrebbero esserci anche i quattro tifosi napoletani feriti che sono stati medicati in ospedale.

Le indagini si concentrano soprattutto sulla morte di Davide Belardinelli, finito sotto una o probabilmente due auto. Gli investigatori della Digos di Milano hanno individuato due auto dei tifosi azzurri e i loro occupanti (sette). Altri due napoletani, anche loro indagati come tutti gli altri, materialmente avrebbero spostato il corpo di Belardinelli dal selciato di via Novara dandolo agli ultrà interisti.

Indagati per omicidio volontario, i napoletani. Che, interrogati, avrebbero negato (secondo il loro legale) di aver messo sotto il tifoso nerazzurro.

Versioni contrastanti, quelle dei napoletani e quella di un interista in particolare, Marco Piovella. Si aspettano gli esami della Scientifica sulle due auto individuate a Napoli, la Volvo è stata sequestrata. Alla ricerca di macchie di sangue, di materiali che consentono la ricostruzione della dinamica.

Interrogatori, testimonianze, visione di materiali video, analisi di laboratorio. Anche questa inchiesta segue un percorso obbligato. Di certo, gli sviluppi non mancheranno nei prossimi giorni. Colpisce che dopo due settimane da quel terribile Santo Stefano il tema del razzismo nelle curve sia scomparso.

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