Il futuro qualcosa riserverà. Migliori in campo Ospina e Malcuit. Vivacità Zielinski. Peggiori Mertens, Milik e Insigne
OSPINA. Il Gatto Ospinik s’immola con ardore e rimedia pure qualche calcione di troppo. Per tutte, la parata al 78’ che strozza il grido in gola a Musacchio e all’intero stadio meneghino – 7
Il salvataggio su Musacchio – bellissimo ed equiparabile ad un gol – arriva dopo che il nostro è stato travolto da un camion nero di nome Koulibaly. Si fa male ma non molla. Il migliore in campo: sempre preciso e attento su ogni conclusione – 7
MALCUIT. Nel torpore degli zero a zero è sempre difficile individuare i più brillanti, cara Ilaria. E a San Siro stasera c’è la nebbia anche se non si vede. Diciamo allora che la scia giallastra dei riccioli di Malcuit è quella che lucea maggiormente. Soprattutto in difesa, vero salvatore della patria napoletana: più volte su Paquetà e poi soprattutto su Kessie – 7
Incomincia con meno precisione del solito, poi brilla come dici tu. Molto oltre la media dei suoi compagni insieme a Ospina: in fase difensiva c’è sempre (vedi anche deviazione in angolo tiro Kessie), in fase offensiva, pure – 7
ALBIOL. Dopo due sette di fila, ecco che cominciano ad abbassarsi le pagelle. L’Ispanico offre una prestazione titubante, incerta, iniziata al 4’ con un’autentica cazzata su Cutrone. All’86’ chiude con un’ammonizione – 5
Ci è mancato poco che non regalasse un terribile gol a Kessie. Molto sotto la sua media – 5
KOULIBALY. Ritorna a testa altissima nello stadio del razzismo interista, ma i tifosi rossoneri restituiscono l’onore alla capitale morale d’Italia, senza dimenticare l’accoglienza commovente per Re Carlo. Una notazione in merito: vuoi vedere che la linea dura paga, al contrario di quello che pensano i tremebondi sapientoni di Lega, Coni e Viminale? Per quanto riguarda il campo: il Maciste nero si supera al 76’ su Piatek – 6,5
Bellissimo lo stop di petto sul passaggio al bacio di Zielinski: peccato che l’abbia lasciata rimbalzare perdendo il tempo. Intervento pulitissimo in piena area su Piatek. La fermezza con cui torna a San Siro è da campione – 6,5
MARIO RUI. Mariotto il Lusitano dimostra intelligenza decisiva in fase d’uscita, non invece là davanti. Una partita controversa, la sua. Prende male la sostituzione e sfancula quasi Re Carlo. Non si fa così caro Mario – 5
Anche perché, per gli errori che commette, avrebbe dovuto essere Carlo a sfancularlo – 5
GHOULAM dal 71’. Fa il suo compitino, senza aggiungere nulla – 6
Tocca troppi pochi palloni per dargli un voto – sv
CALLEJON. L’avvio è sfavillante: su traversone di Insigne, al 6’ sgancia un tiro al volo che è la prima parata del pipelet stabiese. Per rivederlo sotto porta bisogna aspettare il 38’, con un tiroaggggiiiiro, e soprattutto l’80’ quando l’entrante Verdi gli porge una palla che però lui non controlla. In questo inedito Napule che sembra un 4-2-4 garantisce una copertura continua, come al solito – 6,5
Quell’errore di controllo nel finale, quando è davanti alla porta segna in modo irreparabile il mio voto – 6
FABIAN RUIZ. D’accordo, non fa le meraviglie ammirate con la Lazio. Ma l’Aquila Fabian detta tempi, lanci e strappi, seppure con meno vigore e intensità. È comunque il nuovo dittatore del centro. Nel Napule qualcosa è cambiato, per citare il caro Nicholson – 6,5
Si fa scappare qualche avversario, sbaglia parecchio, ma sicuramente è l’attuale regista del Napoli – 6
ZIELINSKI. Una gara solida, che ravviva speranze su San Piotr in questo girone di ritorno. In una formazione votata agli svolazzi e all’offesa, argina e tampona e va più volte al tiro. All’88’ pare di rivedere il replay della beffa interista, quando Zielinski arriva di corsa e si mangia un gol – 6,5
Sembra un po’ imbrigliato nella posizione, anche se è il più attivo, là davanti e quello che si rende più pericoloso. Ma i suoi tiri sono mosci e spesso imprecisi. Quando esce Fabian è in posizione più libera per inventare – 6,5
INSIGNE. Forse la parola crisi è eccessiva, Ilaria, ma il ragazzo non sta bene. Questione di testa o di piedi non si sa. A impegnarsi s’impegna, per carità, ma non è mai risolutivo – 5
In giornata nera: mai pericoloso – 5
OUNAS dall’88’. Senza voto
Idem – sv
MERTENS. Un solo guizzo degno del suo talento, al 62’ – 5
Forse era fresco del cazziatone di Carlo nello spogliatoio, ma oltre quell’unico guizzo, il nulla – 5
VERDI dall’80’. Come detto, entra e dà una palla d’oro a Callejon – 6
Appena prende palla va verso la porta. Ma dieci minuti sono davvero pochi per giudicare – 6
MILIK. Pure Sant’Arcadio ha una sola vera occasione, al 64’, ma rispetto a Insigne e Mertens lotta molto di più – 6
Resta così ingabbiato dai centrali del Milan che ho fatto fatica a vederlo per buona parte del primo tempo. Niente di che – 6
ANCELOTTI. Un altro Napule inedito, con esterni d’attacco a fare le mezzali e un solo mediano di lotta. Le sperimentazioni non si fermano e Re Carlo continua a sorprenderci: il futuro qualcosa riserverà. Immeritata l’onta dell’espulsione nel “suo” stadio di Milano. Peccato. Per lui non è stata una settimana facile, dovendo proteggere come un figlio il quasi partente Allan. Bravo. A proposito di padri e figli. Sempre in settimana c’è stato un evento che non si può dimenticare cara Ilaria (giuro che in futuro mi concentrerò sul Napule e basta): a Londra hanno ammazzato le vacche grasse per il ritorno del figlio infame e traditore. Così ho riascoltato dopo una vita “Pe cient’anne”, in particolare quando il figlio Gigi D’Alessio implora il padre Mario Merola: “Senza ‘e te fernesce Napule”. Appunto. Chissà quanti sono quelli che pensano che il Napule sia finito senza l’estetica. Adesso però la rivoluzione è di lota (una sola “t”, non è un refuso) e di governo – 7
Data la prestazione parecchio sotto tono dei nostri, il pareggio in quel di Milano mi sembra tutto sommato un risultato giusto. Non soddisfacente, ma giusto. Carletto ha provato a scuoterli: la gestualità a bordo campo la diceva lunga. Ma chissà cosa hanno passato gli azzurri in campo. Mi è piaciuta molto la formazione super-offensiva, forse però ai nostri un po’ meno. Sembrava facessero fatica a trovare la posizione di ciascuno. C’è stata meno lotta, come se ognuno si appoggiasse all’altro. Carlo deve spiegargli che chi non ha coraggio non si cocca con le femmine belle – 7
ARBITRO DOVERI. Nel finale non ci ha capito più niente, tra il rosso inventato a Fabian Ruiz e quello al povero Re Carlo – 3
Aveva cominciato bene. Giusta l’ammonizione di Cutrone che aveva tirato giù gratuitamente Ospina a gioco fermo. Bravo anche su Suso a fischiare per il fallo su Insigne. Poi è impazzito, rivelando la sua vera natura di ciuccio e presuntuoso. Sbaglia completamente ad ammonire per la seconda volta Fabian, che nel momento incriminato stringe le braccia lungo il corpo. Sarebbe bastato chiedere di rivedere l’azione per evitare almeno il rosso. Per non parlare poi dell’espulsione di Ancelotti. Isterico – 3