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Ponte Morandi: una petizione per vedere il video del crollo

L’inizio della demolizione potrebbe slittare al 2019. La Procura non molla: per difendere le prove probabile una demolizione a blocchi

Ponte Morandi: una petizione per vedere il video del crollo

Tutto sembra pronto per la demolizione, con un team di società tutte genovesi con capofila Carena, ma le esigenze giudiziarie dell’inchiesta rischiano di rimandare tutto al 2019.

La demolizione a blocchi

La Procura, infatti, scrive Il Secolo XIX, si starebbe orientando per una soluzione che preveda una demolizione ‘a blocchi’, ovvero il benestare graduale alla demolizione delle aree che non sono considerate di interesse investigativo.

I periti del tribunale stanno valutando quali parti dei monconi del Morandi non abbiano rilevanza per l’incidente probatorio. L’elenco dei “pezzi” sarà poi discusso con gli altri periti in una riunione che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni.

Se le parti troveranno un accordo, nelle prossime settimane si potrebbe iniziare la demolizione dei primi pezzi, “ma difficilmente si inizierà prima del nuovo anno”, scrive il quotidiano. Se invece l’accordo non fosse raggiunto, la situazione si complicherebbe: non solo perché c’è il rischio del rinvio della prima udienza dell’incidente probatorio prevista per il 17 dicembre per lo sciopero dei penalisti, ma perché i periti attendono ancora di studiare i risultati sui reperti analizzati in Svizzera (che, scrive Repubblica Genova, dovrebbero arrivare martedì). In questo caso l’autorizzazione del tribunale non arriverebbe prima dei primi mesi del 2019.

“Quando   arriveranno i risultati dalla Svizzera – dichiara il gip Angela Nutini secondo quanto riportato da Repubblica Genova – dovremo dare tempo ai nostri consulenti che li leggano e li mettano insieme a tutto il lavoro peritale che hanno fatto in loco, sul luogo del disastro. Dovranno fare una relazione. Poi ci vorranno tempi tecnici perché gli avvocati e i periti di parte (Procura, indagati e parti offese) la acquisiscano e la leggano. Tutto questo sicuramente non potrà avvenire entro il 31 dicembre”.

Rimosso l’ultimo veicolo dal Morandi

È stato rimosso ieri mattina, a distanza di quasi quattro mesi dal crollo, l’ultimo camion che era rimasto sul ponte Morandi: dopo aver collegato due batterie prese temporaneamente da un loro mezzo, i vigili del fuoco hanno portato il camion in una zona sicura. Lunedì il proprietario fornirà le batterie nuove e il mezzo verrà riconsegnato.

La petizione per il video integrale del crollo

Una petizione alla Procura di Genova affinché mostri il video integrale del crollo. L’idea è di Luogocomune.net.

Alla fine di agosto – si legge nel testo della petizione – il procuratore Cozzi “ha dichiarato di essere in possesso del video integrale del crollo del Ponte Morandi, ma di non poterlo mostrare al pubblico ‘per non influenzare eventuali resoconti dei testimoni oculari’. Ora che si presume che le deposizioni di questi testimoni siano finite, chiediamo che il video venga mostrato pubblicamente nella sua interezza, senza tagli e senza manipolazioni di alcun tipo. Gli stessi cittadini che percorrono ogni giorno le nostre strade, e pagano il pedaggio ai caselli autostradali, hanno pieno diritto di sapere esattamente come e perché il ponte sia crollato. Tanto più hanno il diritto di conoscere la verità tutti i parenti delle vittime che quel giorno hanno perso la vita nel crollo del ponte. Mantenere il segreto su quelle immagini serve solo ad alimentare sospetti di vario tipo, che vanno dall’idea che si voglia in qualche modo favorire la società Autostrade, ritardando il più possibile la rivelazione ‘plastica’ delle loro responsabilità oggettive, fino a vere e proprie ‘teorie del complotto’, che vogliono il ponte demolito intenzionalmente con uso di esplosivi. Si ritiene quindi, in qualunque caso, che sia interesse stesso delle nostre istituzioni il fare chiarezza al più presto su quanto accaduto quel giorno nella valle del Polcevera”.

Circa 1600 le persone che hanno firmato fino ad ora.

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