«Non ho fretta, non voglio fare aste sul mercato. Avevo dato nove partite di ambientamento ad Ancelotti, è riuscito ad imporsi in un tempo più breve».
Le parole a Solopaca
Aurelio De Laurentiis invitato all’inaugurazione del Napoli Club Solopaca, che porterà il suo nome. Il patron azzurro ha parlato di alcuni temi inerenti al Napoli, dallo stadio San Paolo al mercato fino a Carlo Ancelotti.
Le parole del presidente: «Non sono rimasto meravigliato del fatto che Ancelotti abbia definito il Napoli come una famiglia. Ieri ha parlato con Sacchi e Guardiola, Carlo è l’esempio di tecnico che ha vinto ovunque, in Italia, Spagna, Germania, Inghilterra, Francia. Abbiamo già toccato con mano le sue capacità in Champions, io gli avevo dato nove gare di tempo per ambientarsi e lui l’ha fatto rapidamente. Mi ha colpito molto quando mi ha assicurato la vittoria prima della partita contro il Liverpool. All’87’ non era successo ancora niente, ma poi all’inizio di quell’azione ho pensato subito al gol, è stato bellissimo. Vogliamo che Ancelotti rinnovi per altri tre anni il suo contratto triennale».
La partita di Parigi: «Intanto c’è questa storia delle scommesse, bisogna vedere come andrà a finire, cosa diranno i responsabili. Ho sentito dire che si potrebbe azzerare tutto con sole tre squadre. Intanto io vado a giocarmela con Ancelotti contro Mbappé, Cavani e Neymar».
Piatek
De Laurentiis risponde alle voci di mercato su Piatek: «Ne ho parlato con Preziosi ed il suo agente, ci dobbiamo incontrare. Io sono sereno e tranquillo, non ho necessità di correre, non voglio fare aste. Senza nulla togliere a Piatek, bisogna vedere se ha la possibilità di rendere nel nostro organico così come rende al Genoa. Ne cambiamo più di 20 e devono entrare anche Meret, Younes e Ghoulam. Noi non compriamo tanto per comprare, bisogna aspettare la crescita di alcuni elementi che può non essere immediata. Quando vedo i calciatori osannati o criticati a me non tocca, per me un calciatore può essere valido in un sistema e meno in un altro».
La Nazionale: «Sono stati fatti errori di gestione, bisognava dare in pasto a tifosi e giornalisti qualcuno che aveva sbagliato. Per me l’errore è stato di tutti, solo che le istituzioni devono chiarire l’importanza delle manifestazioni. A me i tifosi chiedono dello scudetto, poi ricevo Insigne stanco in vista di Udine e Parigi. Qui ognuno tira acqua al suo mulino, non ad un mulino comune».
Il San Paolo
De Laurentiis fa il punto sullo stadio: «C’è molto da lavorare, il San Paolo non è in condizioni ottimali. Le Universiadi porteranno delle migliorie, anche grazie alle somme elargite dalla Regione. Altrimenti, i soldi non sarebbero bastati per sediolini, bagni, spogliatoi, impianti e varie situazioni. Io faccio parte del comitato per le Universiadi, seguo i lavori perché siano fatti ad opera d’arte, ma il commissario è all’altezza, ha grandi capacità per gestire le operazioni. La situazione col Comune? Bisogna capire come negoziare con loro, perché lo assegnino per i prossimi 100 anni oppure per una concessione lunga ma temporanea. È tutto da sistemare, siamo in contatto con l’assessore ed il capo di gabinetto per capire come andare avanti».