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Zielinski è il trait d’union tra il Napoli di Sarri e quello di Ancelotti

La partita di Zielinski a Roma è stata la prima tappa di un percorso importante: il polacco è al centro dei discorso tattico e progettuale del Napoli.

Zielinski è il trait d’union tra il Napoli di Sarri e quello di Ancelotti

Il posto da titolare, il ruolo di titolare

Piotr Zielinski ha giocato una partita positiva, ieri sera. Lazio-Napoli non sarà ricordata per qualcosa di suo, ma ci sono tanti piccoli segnali che in qualche modo lo riguardano. Che ci fanno intendere come questa, per lui, possa essere la stagione del lancio definitivo. Anzi, senza periodo ipotetico: questa sarà la sua stagione del lancio definitivo, l’esito è incerto – come tutte le cose del calcio – ma di certo c’è la volontà di metterlo nelle migliori condizioni possibili. Con il posto da titolare – pur nell’idea di turn over di Ancelotti e – il ruolo di titolare, che è una cosa diversa. Una cosa che si è vista ieri sera. Giusto qualche giorno fa abbiamo parlato di Zielinski in questi termini, per fissare e chiarire il concetto di ruolo di titolare: 

È una questione numerica, ma anche di interpretazione del ruolo: se il sistema di Sarri prevedeva che su Hamsik ricadessero molte attribuzioni creative, ora quello spazio concettuale è di Zielinski. Con Allan dall’altra parte a fare da contrappunto fisico, oppure con Fabian Ruiz in una versione a tutta tecnica del centrocampo a tre. Ecco, appunto: non importa, si parte da Zielinski.

Zielinski è destinato ad avere un ruolo da protagonista. E deve rispondere a questo stimolo, deve dimostrare che il Napoli ha fatto bene ad investire su di lui.

Ancelotti

Ieri sera è andata così, nelle premesse e nei risultati. Fabian in panchina, Allan e Hamsik a comporre con Zielinski un centrocampo inedito. Si parte da Piotr, Piotr a sinistra, ma in realtà dovunque: è il suo modo di interpretare il ruolo di mezzala, soprattutto in un sistema diverso rispetto a quello di Sarri, meno codificato, che lascia maggior libertà al talento e agli strappi individuali. Non a caso, la prima occasione del Napoli nasce da una sua intuizione, da una corsa palla al piede a tagliare il campo. Da destra, uno spazio di campo che non dovrebbe essere suo. Ma che in realtà lo diventa, perché – torniamo sopra – Ancelotti ha deciso di investire su Zielinski in accordo con il Napoli. E investire su Zielinski vuol dire lasciargli libertà in campo e uno status da prima scelta.

La heatmap di Piotr Zielinski

Zielinski ha interpretato bene questo primo assaggio. Ha colpito la traversa, o meglio un suo tiro deviato è finito sulla traversa. Ha scambiato 58 volte il pallone con i compagni, con una precisione superiore al 90%. Ripetiamo: nessuna grande giocata, nessuna intuizione risolutiva. Solo una serie di segnali di comprensione rispetto alla nuova dimensione e alle nuove attribuzioni. In attesa che Ancelotti scopra o trovi i suoi equilibri in modo da attuare la soluzione finale. Quella del centrocampo a tutta tecnica.

Il futuro

Sì, perché Ancelotti ha in mente un pensiero stupendo. Un’idea suggestiva, ricca di fascino, sperimentata già a Wolfsburg con esiti iniziali non proprio soddisfacenti. È il centrocampo tecnico, con Hamsik, Fabian Ruiz e Zielinski. Il regista reinventato, il grande colpo in entrata e il calciatore cui è stato proposto un ricco rinnovo, uomo di riferimento della rosa tra Sarri e Ancelotti. Sarebbe un avvicinamento all’idea di calcio del tecnico, oltre che un tentativo di valorizzare l’investimento economico del club e quello tattico dell’allenatore (su Hamsik). Senza considerare l’opzione futuribile e futurista, con Diawara (21 anni) in mezzo a Zielinski (24) e Fabian Ruiz (22).

Si sta andando in questa direzione. Non unica e univoca, perché le partite sono tante e le alternative (Allan in testa) sono valide. Ma il riferimento è quello, un’idea di calcio audace fondata sulla qualità nel rapporto con la palla, su letture avanzate in ogni zona del campo, sul rischio del gioco offensivo, perché no – soprattutto in partite bloccate, contro squadre chiuse. Zielinski è il trait d’union tra quello che è stato e quello che potrà essere, solo che anche lui ha iniziato a vivere la sua transizione. Ieri sera abbiamo assistito a un primo passo promettente, c’è tutto il tempo per crescere e migliorare. Ancelotti lo sa, Piotr ha le potenzialità per assecondare questa nuova dimensione da protagonista assoluto. E per esplodere, definitivamente.

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