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Calcio&Finanza: il retro-sponsor è una certezza, in Serie A lo usano 17 club. A Napoli fu criticato

Due anni fa l’ambiente Napoli criticava l’apposizione del marchio Kimbo sulla parte posteriore delle maglie. Oggi è una consuetudine in Serie A.

Calcio&Finanza: il retro-sponsor è una certezza, in Serie A lo usano 17 club. A Napoli fu criticato

Un dato interessante

In principio fu Kimbo, e il Napoli fu tra le prime squadre ad adottare il retro-sponsor in Serie A. Era l’estate del 2016, insieme al club partenopeo anche l’Inter appose un marchio del gruppo Pirelli sulla schiena dei suoi calciatori. Una strategia commerciale che da tempo esisteva in altre nazioni, e che permise ai club italiani di aumentare sensibilmente i contratti commerciali.

Oggi, il retro-sponsor è una certezza. Non lo scriviamo noi, ma il sito specializzato Calcio&Finanza. Leggiamo: «Sono complessivamente 17 su 20 le squadre che hanno stretto un accordo per un back jersey sponsor. La novità era stata introdotta nel luglio 2014, ma nelle prime stagioni ha faticato a prendere piede: nel 2016/17 erano ad esempio 13 le società che hanno iniziato il campionato con un retro sponsor, tra cui però solo due big, Inter e Napoli. Ora, società che presenteranno un logo sul retro della divisa saranno quindi 17: le uniche a non avere alcun brand saranno Fiorentina, Milan e Sassuolo».

Sul sito c’è la tabella con tutti i retro-sponsor, la Juventus ha un accordo con Cygames, la Roma ha sottoscritto un contratto con Hyunday. Insomma, tutte le società del nostro campionato hanno seguito l’esempio del Napoli. Inutile aggiungere che la scelta fatta nell’estate 2016 fu molto criticata dai tifosi del Napoli. Basta una veloce ricerca sui social per andare a recuperare commenti indignati in merito alla partnership con Kimbo. Ne ricordiamo alcuni: «Non è una maglia, ma il manifesto di un supermercato»; «Nessuno ha il retro-sponsor, solo il Napoli». E così via. Come al solito, viene da dire e da scrivere. Ora, le cose sono cambiate. Napoli antesignano di una pratica commerciale diventata consuetudine.

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