Se l’obiettivo del Napoli è proteggere Meret, il portiere titolare col Milan dovrebbe essere Ospina. Questione di gerarchie, e di prospettive per la stagione che verrà.
L’unico dubbio di formazione
Poco più di 48 ore a Napoli-Milan, seconda giornata di campionato. Gli unici dubbi di formazione sussurrati dai media riguardano il nome del portiere titolare del Napoli. In lizza, ovviamente, ci sono Karnezis e Ospina, con Meret ancora fuori dai giochi. È una situazione di incertezza praticamente inevitabile, nata non oggi ma nel giorno dell’ufficializzazione del prestito di Ospina. Il Napoli, come desiderio espresso più volte da De Laurentiis, ha tre portieri in grado di giocare titolari. Tre portieri nel giro delle rispettive nazionali. Il paradosso è che l’unico non titolare nella propria rappresentativa è quello designato ad essere titolare nel Napoli. Ma per Meret è una questione di età e di concorrenza, con Donnarumma e Perin.
Ospina e Karnezis sono invece i titolari indiscutibili di Colombia e Grecia. Due portieri di alto livello, si può tranquillamente affermare che il Napoli non ha mai avuto una batteria di estremi difensori così ampia e con tanta qualità riconosciuta. Un dato su tutti: Ospina mette insieme 116 partite internazionali tra club e selezione colombiana, Karnezis tocca quota 59. È un dato di fatto: il terzo portiere a disposizione di Ancelotti è il riferimento di una nazionale piccolo-borghese del calcio europeo.
Le prospettive di Ospina
Al di là di dati e suggestioni, è necessario ora parlare della pratica. Del campo, delle scelte di Ancelotti. A Roma, Karnezis ha offerto una prestazione “normale”: un gol subito senza troppi demeriti, un buon intervento su Luis Alberto (in fuorigioco) e pochissime altre sollecitazioni. Anzi, si può dire tranquillamente: zero parate decisive perché tutti i tentativi realmente dei giocatori della Lazio sono usciti fuori dallo specchio.
Ora, una settimana dopo, potrebbe arrivare il momento di Ospina. Dovrebbe arrivare, almeno secondo noi. È una questione di fissazione delle gerarchie, nonché delle prospettive per il futuro prossimo. La lettura abbastanza semplice: se Ospina è il secondo portiere, l’elemento di esperienza e affidabilità che deve coprire Meret fino al suo recupero e anche oltre, tanto da pensare a una possibile alternanza in alcuni segmenti della stagione, perché non cominciare subito con lui?
Siamo all’inizio di una stagione che si annuncia lunga e complessa, ricca di impegni. Meret è stato e rappresenta un investimento importante per il Napoli, e più volte De Laurentiis ha parlato di “proteggere” questa operazione. Karnezis è servito a questo, Ospina ha completato il terzetto dopo il fastidioso infortunio patito in ritiro dal giovane friulano. In questo momento, proteggere Meret passa proprio dall’inserimento di Ospina. Dalla volontà di farlo entrare nel mondo Napoli, in una squadra che non necessita più di meccanismi tattici complessi per gli estremi difensori e quindi può permettersi il lancio improvviso di un nuovo numero uno – che poi è una questione di aderenza strutturale più che di preparazione, lo stesso Sarri ha lanciato Kepa al Chelsea poche ore dopo il suo sbarco a Londra.
Dopo il Milan
La stessa situazione si riproporrà per la terza giornata, in casa della Sampdoria. Poi, dalla quarta, ci sarà da fare una scelta. Ci sarà da capire come impostare la turnazione, se turnazione dovrà essere. A Madrid, per esempio, Ancelotti alternava Diego Lopez (in Liga) e Casillas (nelle coppe). Un’ipotesi che potrebbe essere percorribile per Meret/Ospina, a patto che il portiere colombiano possa essere testato. Altrimenti, resta Karnezis. Come dire: il Napoli non è scoperto, in ogni caso, ma se l’operazione-Ospina ha un senso – soprattutto a lungo termine -, l’ex numero uno dell’Arsenal deve essere verificato. Per questo, il ballottaggio Ospina-Karnezis dovrebbe premiare il nuovo arrivato. È un discorso proiettato nel futuro, che inciderà sulla programmazione dell’intera stagione. Meglio cominciare il prima possibile.