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A Mediaset nel post-partita di Real-Liverpool si zittisce Sacchi e si parla del mercato dell’Inter

In un riquadro scorre la vita, le immagini dal campo, e a tutto schermo c’è Spalletti che parla dell’Inter del futuro. L’unico che prova a parlare di calcio è l’Arrigo.

A Mediaset nel post-partita di Real-Liverpool si zittisce Sacchi e si parla del mercato dell’Inter

Tra il surreale e il deprimente

Surreale, se non vogliamo esagerare. Desolante o deprimente, se invece decidiamo di osare. Sono i termini che ci sono venuti in mente ieri sera mentre assistevamo – a bocca aperta, increduli – su Mediaset Premium (e Canale 5) al post finale di Champions tra Real Madrid e Liverpool. Una partita che ciascuno ha ovviamente il diritto di giudicare come preferisce: bella, brutta, avvincente, noiosa, ma comunque la partita più importante della stagione.

Le storie che ha prodotto la partita

Novanta minuti che hanno prodotto storie magnifiche da raccontare. Su tutte il dramma sportivo del portiere Karius protagonista di due papere indimenticabili: la prima è da Blob a vita. Ma c’è anche la storia di Bale la pepita d’oro finita in panchina, che entra e segna un gol in rovesciata, una perla da incorniciare. E, ancora, c’è la sofferenza di Salah messo ko da una mossa da judoka – ben oltre i limiti della sportività – di Sergio Ramos. Ci sono la serata buia di Cristiano Ronaldo con il suo dannato egocentrismo che lo hanno portato a farne una questione di soldi al fischio finale dell’arbitro, alimentando i suoi dubbi sulla permanenza al Real Madrid. Ma non ci fermiamo qui. C’è Zidane un allenatore che allena da due anni e mezzo e ha vinto tre Champions League e tutte e otto la finali disputate con lui in panchina. E ci sarebbe anche Jurgen Klopp alla terza finale di seguito perduta, dopo quella di Champions nel 2013 contro il Bayern (lui allenava il Dortmund), quella di Europa League nel 206 contro il Siviglia (era ai Reds da poco) e quella di ieri sera.

 

C’era materiale per chiedere una diretta di quattro ore, con il vantaggio di avere in studio Arrigo Sacchi uno che di calcio e di Coppe dei Campioni se ne intende. Arrigo Sacchi che invece viene trattato quasi come un fastidio. Lo si legge negli occhi del presentatore Sabatini che ha il timore di perdere il tempo televisivo quando prende la parola l’Arrigo. Il maestro di Fusignano ha il difetto di voler parlare di pallone, di cosa voglia dire avere la mentalità vincente, dei meriti di un allenatore come Zidane. È fuori dal tempo l’Arrigo, viene interrotto sistematicamente dal bravo presentatore, proprio come nel Milan faceva Ancelotti con le azioni avversarie. Meno male che riesce almeno a offrire una sintesi della partita, a spiegare che è durata 25 minuti il tempo di permanenza in campo di Salah.

E chi ti arriva? Spalletti!

Con tutto questo ben di dio, mentre ci si sistema sul divano con tanto di pop-corn per godersi gli approfondimenti sulla finale di Champions, che cosa ti estrae dal cilindro Mediaset Premium? LUCIANO SPALLETTI!!!! E fin qui, passi. Dirà la sua sulla partita. Ne siamo sicuri. E invece no. La prima domanda posta a Spalletti è: anche l’Inter l’anno prossimo giocherà la Champions, te la senti di promettere ai tifosi che sarà allestita una squadra competitiva per arrivare a giocarsi la finale col Real Madrid? Il telespettatore crede che sia un gioco, prova a cercare nell’angolo della tv la scritta “Scherzi a parte”. Invece è tutto vero. E mentre sullo sfondo, in un riquadrino, va in onda la vita con le immagini del Real che festeggia, di Karius che piange, di Klopp che si guarda attorno, di Florentino Perez che sorride sornione, Mediaset ci propina dieci minuti surreali sul CALCIOMERCATO DELL’INTER!

L’autoelogio finale

Probabilmente persino ai social media del Napoli devono aver avuto una stretta al cuore e per scompaginare il quadro partoriscono un tweet geniale per consolare il portiere del Liverpool. Effettivamente riescono a distrarre i conduttori che mostrano il tweet con enorme scetticismo, e poi si rituffano sui problemi di rosa dell’Inter. Soltanto le ambigue dichiarazioni di Cristiano Ronaldo distolgono l’attenzione da Spalletti. Perché, diciamolo, a parità di calciomercato quello del Real Madrid è leggermente più interessante. Poi arrivano anche le frasi di Bale che vuole giocare di più e ai conduttori non pare vero, brillano gli occhi. Qualcuno, ci sembra Zazzaroni, capisce la situazione e prova a coinvolgere Sacchi. Ma non c’è verso. I minuti scorrono, il terreno di gioco progressivamente via via si svuota, avvertiamo un fastidioso ronzio, non abbiamo il coraggio di prestare attenzione, non vorremmo che stessero parlando dell’esonero di Donadoni.

Ci ridestiamo solo sui titoli di coda, con Sabatini che si autoelogia per il lavoro svolto in questi tre anni (durante i quali Mediaset ha trasmesso la Champions). E il telespettatore che non ha nemmeno la forza di imprecare.

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