Tutto cambiò salendo i gradoni della curva B per la prima volta. Fu amore a prima vista, anche se in Serie B
Franco Scoglio allenò quel Napoli per dieci giornate
In Serie B
Il mio giorno all’improvviso è stato il giorno dell’Epifania 2003. Un piovoso e anonimo Napoli-Ancona, Serie B. San Paolo semivuoto. 1-1 stentato e noioso con Dionigi che risponde a Maini. Il Napoli ai vertici della serie A che conosciamo oggi era ancora una chimera.
Ero un tredicenne ancora poco affascinato dal calcio, cresciuto da genitori napoletani lontano dal boato del San Paolo. In generale, Le partite in tv mi annoiavano e per me “’o pallone” era soltanto un gioco da oratorio e niente più.
La curva B
Tutto cambiò salendo i gradoni della curva B per la prima volta. Fu amore a prima vista. L’ardore di un giovanissimo Floro Flores, la malizia sotto porta di Stellone e il mastino Husain a dettare i tempi a centrocampo.
Dopo quella volta non ci siamo separati più. Come due innamorati abbiamo fatto chilometri per vederci, cercato un pub o un collegamento internet in qualsiasi parte del mondo, passato serate magiche in curva tra gli eurogol del Matador e le sgroppate brucianti del Pochi.
di AnLeo - «Al gol di Diawara, in Napoli-Chievo, mi sono ritrovata a saltare abbracciata a due ragazzi che non conoscevo, tra i vetri dei bicchieri rotti e le sedie capovolte di un bar».
di LeaCar - Una corsa indimenticabile per esultare con Giuliani, il San Paolo di Napoli che esplodeva. Io, su un traghetto diretto a Ischia, imparai ad amare questi colori.
di Apapa - Mio padre mi ha trasmesso indirettamente la passione, io me ne sono reso conto quando il Napoli di Simoni e Boghossian eliminò l'Inter ai calci di rigore.
di rafsca - Come mio padre, da bambino ero stato sedotto dalla Vecchia Signora. Poi, il rigore di Alain Boghossian contro l'Inter ha colorato la mia vita d'azzurro.
di DaMu - La città dei miei genitori non mi riconosce per il mio accento, a Pisa sono "Il Napoletano". Hanno pestato mio fratello a Napoli, per via del suo accento toscano.
di PaRu - Un Santo Stefano al campo del Vomero, i cancelli aperti a venti minuti dalla fine. E un Napoli-Inter finito male, con un gol del fenomeno svedese.
di Germar - Ero un bambino, mi lasciavo ferire dalle umiliazioni dei miei coetanei che tifavano per la Juventus. Maradona mi diede la forza per tifare Napoli senza vergogna.
di SandroDel - La fila per entrare nei Distinti, l'odore dell'erba, i calciatori bianconeri che non alzavano lo sguardo verso il San Paolo. E il Napoli di Vinicio.
di gigir - Fantasticavo sul fatto che i calciatori del Napoli abitassero nella radio dei miei genitori, poi vidi Ferrario e il libero olandese. Come un'apparizione celeste.