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Monchi: «Abbiamo fatto il mercato di cui la Roma aveva bisogno»

Il direttore sportivo della Roma parla in conferenza stampa del mercato giallorosso: «Io resto convinto che la squadra sia forte, anche dal punto di vista individuale».

Monchi: «Abbiamo fatto il mercato di cui la Roma aveva bisogno»

In conferenza stampa

Anche la Roma ha indetto una conferenza stampa “post-mercato”. L’incontro con i giornalisti è stato tenuto da Monchi, diesse giallorosso. Che, in seguito alle dichiarazioni rilasciate ieri da Baldissoni, ha contribuito a chiarire tutte le strategie di mercato del club. Questo il bilancio dell’ex dirigente del Siviglia: «Il bilancio a livello sportivo e a livello di acquisti e uscite penso sia stato normale: sono usciti Castan e Nura in prestito, poi Emerson e Moreno. E abbiamo fatto l’acquisto di Jonathan. Se guardiamo la partecipazione che hanno avuto i 4 giocatori che sono usciti non è stata tanta: Nura non ha giocato, Castan neanche, Emerson e Moreno hanno avuto una scarsa partecipazione. Sono convinto che abbiamo fatto il mercato di cui la società aveva bisogno. Sicuramente si poteva far meglio, ma era la linea che dovevamo avere».

L’impatto con il calcio italiano, alla luce delle frasi dette al momento dell’insediamento di Monchi («Qui non c’è il cartello”Si vende”, ma “Si vince”): «Un direttore sportivo qualche volta deve dire qualcosa per proteggere la società, e questa frase è stata una forma di protezione per la società. Credo che guardare indietro a quello che ho trovato qui non mi aiuta. Devo guardare in avanti e lavorare per costruire una Roma più vicina a quello che i tifosi vogliono. Oggi sportivamente siamo distanti, è il momento di stare un po’ più zitti e lavorare di più. È il momento di mettere sul tavolo quello che abbiamo dentro e di capire che i tifosi sono arrabbiati. Guardare indietro non interessa a nessuno, ora».

Gli investimenti sui rinnovi

«La Roma è al quinto posto, ma ha il secondo o terzo budget ingaggi della Serie A. Il giudizio di Monchi: «Sono convinto che nessuno può essere contento di questo quinto posto. Non dobbiamo cercare responsabilità, ma trovare soluzioni. Il primo responsabile sono io, che prendo le decisioni in merito all’organico. Se qualcuno cerca un responsabile del momento della squadra, è qui. Non bisogna cercare altrove. È vero che tutti possiamo migliorare, anche i calciatori, il tecnico e, evidentemente, il direttore sportivo. Sono convinto al 100% tutti nella squadra siano coscienti del fatto che c’è qualcosa da migliorare a livello individuale. Ma insisto: la responsabilità massima è del direttore sportivo, che ha l’autonomia, la responsabilità e la libertà della proprietà per decidere».

«Monchi è uno che vende e compra tanto»

«Si dice che Monchi è uno che vende e compra tanto, e qui fino ad oggi lo sto facendo. Le raccomando ancora di leggere il libro che parla di me, comincerà a capire che qui sto facendo Monchi. Sono convinto che devo migliorare. Mi prendo le responsabilità perché devo fare meglio, ma è vero che voi conoscete meglio di me questa città e questo club. Non cerco alibi e mi assumo le mie responsabilità, ma il lavoro di un direttore sportivo non è solo il lavoro del presente. Per me sarebbe più facile non guardare a quello che è importante per la società e pensare solo a me, ma per il direttore sportivo della Roma per prima cosa c’è la Roma, per seconda c’è la Roma e dopo il ds».

La cessione di Moreno, una lezione di e per un direttore sportivo: «Ogni giorno, ogni anno, ogni stagione, si impara. Io 6-7 anni fa ho imparato che quando uno fa un acquisto, e questo acquisto per qualcosa non va bene, la cosa migliora e da fare è fermarsi. Per me sarebbe stato più facile dire ‘Hector continua’, ma credo non sia andato bene, dobbiamo riconoscerlo. Abbiamo trovato un’offerta ieri mattina più o meno dello stesso prezzo per il quale l’abbiamo portato a Roma, e abbiamo deciso di fare questa cessione. Dobbiamo pensare anche che il giocatore ha la sua opinione, voleva giocare per andare bene al Mondiale. Eravamo tutti d’accordo. Insisto: per me è più onorevole riconoscere l’errore ma non continuare nell’errore. Abbiamo trovato una soluzione buona per la società dal punto di vista economico, e l’abbiamo fatto».

Il giudizio di Monchi sugli acquisti estivi

«Possiamo parlare di ognuno, ma ci sono tante cose che influiscono nel rendimento. Posso portare esempi di giocatori che nei primi sei mesi non hanno fatto bene e poi sono diventati giocatori importanti qui in Italia, ma anche in Spagna, in Francia, in Portogallo. Sono convinto che i calciatori che abbiamo preso più prima che dopo cominceranno a giustificare i loro acquisti. È vero che qualcuno è difficile. Karsdorp è infortunato, Schick non è mai stato al 100% perché infortunato, per Under parliamo di un giocatore arrivato dalla Turchia e che non parla italiano, ma nelle ultime partite è più vicino a quello che pensiamo di lui. Dobbiamo aspettare perché dare oggi un giudizio per me è ingiusto. Tutti dobbiamo migliorare, anche i calciatori. Ma credo ci sia un tempo di adattamento di cui tutti hanno bisogno. Resto convinto che la Roma sia forte, a nche a livello individuale».

Il tecnico: «L’allenatore non è un tema. L’unica cosa che posso dire di Di Francesco è che lo aiuterò ogni giorno, per quello che posso».

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