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L’infortunio di Ghoulam è una botta tremenda: come cambia la stagione del Napoli

È una notizia terribile sia dal punto di vista numerico – si faceva affidamento sul suo rientro – sia da quello psicologico.

L’infortunio di Ghoulam è una botta tremenda: come cambia la stagione del Napoli
Ghoulam / Photo Ciambelli

Un recupero che non ci sarà

Faouzi Ghoulam non tornerà in questa stagione. È questa, ad ora, la notizia del giorno. La (sospetta) frattura della rotula è un infortunio molto grave, noi non abbiamo avuto modo di sentire alcun esperto in materia e non possiamo dire/sapere se il tentativo di velocizzare il recupero dopo la rottura del legamento crociato possa avere influito su questo nuovo incidente. Come dire: ne sapremo di più nelle prossime ore e nei prossimi giorni. La speranza è che la carriera di Ghoulam non sia a rischio.

Ma la notizia in apertura resta. Ed è una botta forte, per due ordini di motivi: numerici e psicologici. A meno di intervenire con gli svincolati, infatti, il Napoli sarà costretto a proseguire fino a maggio con tre terzini per due posti in due competizioni. Hysaj, Mario Rui e Maggio. Stop. Da qui non si esce e non si uscirà, a meno – ripetiamo – di un improbabile ricorso al mercato dei free agent.

È una notizia terribile per Sarri: Lipsia o meno, la coperta del Napoli è diventata corta all’improvviso. E in maniera definitiva, sino al termine della stagione. La scelta di puntare su Ghoulam come “acquisto” invernale si è rivelata azzardata. Concettualmente non era sbagliata, l’idea di prendere un terzo (!) terzino con Faouzi al rientro non sarebbe stata lungimirante. Anche perché, come scritto anche ultimamente, la tabella di marcia del recupero dell’algerino proseguiva in maniera positiva. Si contavano i giorni fino alla nuova convocazione, sembrava un calciatore arruolabile in senso assoluto da inizio marzo. Il terzo terzino sarebbe diventato un Pavoletti-bis. Poi, però, ecco la sfortuna. La classica storia di Filippo e il Panaro, che il senno di poi non aiuterà a metabolizzare. In attesa di capire se ci sono colpevoli diretti, laterali, anche solo ideali.

La testa

E poi c’è il discorso psicologico. Strettamente correlato a quello numerico, ma legato anche ad altre variabili. Come ad esempio il recupero in itinere dell’altro infortunato Milik: come reagirà il polacco alla ricaduta (presunta) di un compagno che ha subito lo stesso infortunio? Tra l’altro, dopo aver vissuto un calvario lungo un anno e mezzo?

E poi, tutto il Napoli: come reagirà la squadra a quello che, senza possibilità di smentita, è l’ennesimo affronto della sfortuna? Finora i ragazzi di Sarri hanno reagito a tutte le avversità con una forza d’animo mostruosa, gli infortuni, le eliminazioni dalle coppe e il periodo di (mini)crisi sono stati superati con un mostruoso lavoro di isolamento psicologico, di concentrazione e automiglioramento. Ecco, toccherà rintuzzare questo focolare, ancora una volta. Non è facile, ma il Napoli ha dimostrato di potercela fare. Si riparte oggi, con la consapevolezza che arriverà un periodo durissimo. La discesa non è iniziata nel migliore dei modi, l’abbiamo saputo oggi. Il Napoli perde un pezzo importante della squadra quando i chilometri all’arrivo iniziano a diminuire. Che peccato, che notizia terribile. Ma tutto dipenderà dalla reazione. Come è avvenuto finora.

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