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Diritti tv, l’impatto del nuovo contratto italiano sul calcio europeo

Una simulazione di Calcio&Finanza chiarisce le nuove, potenziali distanze tra la Juventus, il Napoli e le altre grandi di Serie A rispetto alle big degli altri campionati.

Diritti tv, l’impatto del nuovo contratto italiano sul calcio europeo

Dalla Serie A alle altre leghe europee

Abbiamo già scritto, qualche giorno fa, dei possibili cambiamenti per il campionato di Serie A nella ripartizione dei diritti televisivi. Il nuovo contratto e la riforma della Legge Melandri aprono nuovi scenari di competitività interna, per il nostro calcio. Calcio&Finanza, con una nuova simulazione, ha in qualche modo studiato l’impatto eventuale di questa trasformazione rispetto al calcio europeo.

Come spiegato anche nel nostro pezzo precedente, la torta si dividerebbe in maniera diversa all’interno del nostro campionato: la Juventus passerebbe da una percentuale dell’11% circa a una del 7,46%. Anche il Napoli ridurrebbe la sua quota percentuale, ma aumenterebbe l’introito grazie al nuovo contratto. E, soprattutto, ridurrebbe il gap con la Juventus (la distanza attuale è vicina ai 40 milioni, scenderebbe sotto i 10).

Tutte le big, in qualche modo, vedrebbero ridursi il rapporto tra il proprio guadagno e la totalità della Lega: le sei squadre che in questo momento guadagnano di più (le prime cinque della classifica più il Milan) metterebbero assieme il 40% dei 1220 milioni annui, mentre ad oggi questa percentuale sfiora il 50%.

Il confronto con l’estero

A questo punto, diventa immediato il confronto con le realtà delle altre leghe top in Europa. Il campionato italiano abbraccerebbe un modello equilibrato, simile a quello della Premier League. Ovviamente, però, le cifre sarebbero completamente diverse, come appare chiaro nelle immagini che seguono.

Elaborazione di Calcio&Finanza

In Inghilterra, la maggiore quantità di denaro permette ai club di prima fascia di rimanere ultracompetitivi dal punto di vista economico pure con percentuali equilibrate. Nel frattempo, Spagna e Germania utilizzano un modello meno equo: nella Liga, solo Barcellona e Real Madrid si dividono 286 milioni di euro, una percentuale superiore al 23% della torta. In Germania, invece le sei squadre con gli introiti maggiori arrivano a coprire il 47% della cifra finale, con il Bayern al 9058% e il Borussia Dortmund all’8.65%. Un sistema equilibrato tra le prime in classifica e squilibrato nei confronti dei club più piccoli.

Le conseguenze

La lettura finale rispetto all’analisi di Calcio&Finanza è semplice. La maggiore competitività interna finirà per aumentare l’interesse nei confronti del campionato italiano, ma rischia di ridurre la forza europea del club con i maggiori introiti (la Juventus). Con il nuovo modello di ripartizione, infatti, il club bianconero perderebbe alcune posizioni nella graduatoria continentale degli introiti tv.

Sotto, vediamo due classifiche. In alto, quella attuale, con la Juventus dietro le grandi di Inghilterra e Spagna. In basso, quella potenziale con i nuovi criteri di distribuzione. I bianconeri sarebbero superati da Bayern Monaco e Atletico Madrid.

 

 

 

 

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