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Guardiola: «Questo è calcio, non basket o tennis: stiamo uccidendo i giocatori»

Le parole di Guaridola alla Bbc: «Impossibile giocare ogni 48 ore, in Inghilterra manca la tutela per gli artisti, i protagonisti del business sportivo».

Guardiola: «Questo è calcio, non basket o tennis: stiamo uccidendo i giocatori»
Guardiola

Le parole del tecnico del City

Pep Guardiola contro il calendario congestionato delle feste. Il manager del Manchester City ha criticato una delle tradizioni storiche del calcio inglese, che concentra molte partite nei giorni a cavallo del Natale e del Capodanno. I suoi calciatori hanno giocato quattro partite tra il 23 dicembre e il 2 gennaio. E l’infermeria si è riempita, con Gabriel Jesus, De Bruyne e Walker vittime di infortuni abbastanza seri – anche se meno gravi delle impressioni iniziali.

Le parole di Guardiola, rilasciate alla Bbc, sono state molto dure: «Stiamo uccidendo i giocatori. Questo è calcio, non è basket o tennis. I calciatori hanno bisogno di recuperare. Quanti giocatori hanno subito infortuni muscolari negli ultimi giorni? Eppure lo spettacolo deve continuare. Fanno tanti controlli anti-doping ma nessuno protegge i giocatori. Questo business si basa sulle loro prestazioni, sulla loro forza. Qui in Inghilterra non c’è tutela per gli investimenti delle società. Si può giocare ogni tre o cinque giorni, ma non è possibile giocare ogni due giorni. Non sto dicendo di cancellare il Boxing, Day, la tradizione è tradizione e tutte gli appassionati di calcio del mondo guardano le partite di Santo Stefano. Ma è inconcepibile giocare a mezzogiorno del 31 dicembre, a Selhurst Park, festeggiare il Capodanno e poi giocare di nuovo il 2 gennaio. I calciatori sono artisti, lavoriamo grazie a loro».

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