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Viva Giampaolo e le uscite palla a terra. Il Napoli recupera tre palloni e batte la Sampdoria 3-2

Per fortuna l’integralista non è Sarri. Nel primo tempo, il Napoli rimonta due volte. Nel secondo tempo, addormenta la partita. Allan sontuoso. Hamsik batte Maradona

Viva Giampaolo e le uscite palla a terra. Il Napoli recupera tre palloni e batte la Sampdoria 3-2

Napoli primo a Natale

Il Napoli arriva a Natale primo in classifica. La squadra di Sarri supera la Sampdoria per 3-2 al termine di una partita sofferta, con un primo tempo di straordinaria intensità. Hamsik segna il gol del 3-2 e scavalca Maradona nella classifica dei marcatori in maglia azzurra. Allan gioca una partita da raccontare ai nipotini. l’Inter perde in casa del Sassuolo (seconda sconfitta consecutiva), e così il Napoli è primo a prescindere dal risultato di Juventus-Roma in campo questa sera. Se dovesse vincere a Crotone il 29 dicembre, sarebbe aritmeticamente campione d’inverno.

Il Napoli sa abbassare i ritmi

Il Napoli è a quota 45 punti in classifica, un traguardo importante. La squadra di Sarri ha imparato anche a soffrire e ad abbassare i ritmi quando ce n’è bisogno. Un gruppo che è maturato, così come il suo allenatore. Non a caso, oggi l’allenatore toscano ha approfittato della cocciutaggine di Giampaolo che ci ha favoriti con il fraseggio insistito palla a terra nella propria metà campo (lanciare lungo, non sia mai). Una pacchia per il Napoli – una furia nel primo tempo – ha recuperato per tre volte il pallone e per tre volte ha segnato.

La squadra non perde mai la bussola

Primo tempo di straordinaria intensità al San Paolo. Il Napoli ha molti meriti. Riesce a ribaltare due volte la partita. Va sotto dopo appena tre minuti, e poi anche al 27esimo. Ma non perde mai la bussola. Gioca con grande intensità e alla fine dei primi 45 minuti il punteggio di 3-2 sta persino stretto agli azzurri. Nella ripresa, ritmi blandi. Il Napoli si affaccia raramente nella metà campo avversaria, ma non corre alcun pericolo. Reina non deve compiere nemmeno una parata, nemmeno negli ultimi quindici minuti che il Napoli gioca in dieci uomini a causa dell’espulsione di Mario Rui per doppia ammonizione.

Sarri si affida ai suoi titolarissimi. Il Napoli va subito sotto. Punizione da trenta metri di Gaston Ramirez – grande protagonista di giornata – un sinistro alla Pirlo su cui Reina ha qualche responsabilità, ma il gesto tecnico è da applausi. Ramirez è un gioiello che troppo spesso è in letargo. Oggi al San Paolo, invece, è stato più vivo che mai.

La pressione sui portatori di palla

Il Napoli non si scompone e comincia a macinare gioco. E, soprattutto, esercita pressione sui portatori di palla della Sampdoria. Così il Napoli segna tre volte. Su tre palloni recuperati. Giampaolo evidentemente non fa tesoro dell’esperienza. Prosegue col possesso palla, come se nulla fosse, e Sarri gongola. E noi con lui. Il Napoli probabilmente avrebbe vinto lo stesso (ha giocato molto bene) ma fa sempre piacere quando l’avversario ti facilita, soprattutto nei momenti di difficoltà.

Sullo 0-1 il Napoli sfiora due volte il pareggio. Prima, con l’azione di default con Insigne verso Callejon che si beve Strinic e poi spara su Viviano. Poi, Mertens prova un gol da favola: stop di petto spalle alla porta da venti metri, torsione su sé stesso e tiro al volo fuori di pochissimo.

Al 16esimo il pareggio. La Samp gioca il pallone al limite dell’area, Mertens bracca Barreto, recupera il pallone e lo mette al centro: Callejon calcia di nuovo su Viviano ma c’è Allan che sulla respinta segna l’1-1. Allan è autore di una prestazione maiuscola. Recupera decine di palloni, è sempre in grado di accelerare anche nel finale di partita. Di gran lunga il migliore in campo.

Il 2-2 di Insigne e Marek fa 116

Il Napoli ha la partita in pugno ma dall’altra parte c’è Ramirez. Che sfugge a Hysaj e Albiol e viene atterrato in area. Quagliarella realizza e non esulta. Siamo al 26esimo.

Il Napoli accusa il colpo, Quagliarella si fa vivo nuovamente con un diagonale di destro. Per fortuna, Giampaolo continua col suo possesso palla alla Maturana. Fraseggio insistito sulla propria tre quarti. Il Napoli capisce che può azzannare la preda (in questo caso Ferrari), e recupera il pallone. Mertens (che si rivela ancora una volta prezioso anche quando non segna) serve Insigne che al volo di destro la piazza sul primo palo e supera Viviano. Azione sontuosa. Il Napoli produce calcio e gol con una semplicità disarmante. E attua un pressing davvero intenso. Siamo sul 2-2.

Al 39esimo, gli azzurri recuperano un altro pallone su uno dei tanti svolazzi blucerchiati. Allan invece bada al sodo, gioca col pallone poco entro l’area. Aspetta che Mertens gli passi accanto modello Beep-Beep, lo serve e Dries in area chiude il triangolo servendo Hamsik che segna la rete numero 116 con la maglia del Napoli. Maradona è secondo in classifica. Momento storico al San Paolo. Il pubblico si stropiccia gli occhi. Noi tifosi sentitamente ringraziamo Giampaolo. La squadra di Sarri raddrizza una partita che per ben due volte si era messa male.

Sarri fa il pragmatico

Nella ripresa, il Napoli prova ad addormentare la partita. Non produce accelerazioni. Al 55esimo Sarri – che si dimostra decisamente più intelligente rispetto al disegno che ne fanno – fa uscire Jorginho e mette dentro Diawara. Altro che l’integralismo teorico di Giampaolo. Nel secondo tempo, il Napoli probabilmente risente della intensità prodotta nel primo tempo. Gioca più arretrato, lascia più spazio alla squadra di Giampaolo. Pericoli però il Napoli non ne corre. Nessuna parata di Reina. Nemmeno nei quindici minuti finali giocati con un uomo in meno.

Il Napoli è squadra. Ha l’obiettivo finale ben piantato in mente. E si vede. Il Napoli vince l’ennesima partita soprattutto con la testa.

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