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Jorginho: «La miglior stagione della mia carriera, siamo in testa con spensieratezza»

Jorginho intervistato da Repubblica: «Per lo scudetto, la Juve resterà favorita sul lungo periodo. Noi dobbiamo pensare partita per partita».

Jorginho: «La miglior stagione della mia carriera, siamo in testa con spensieratezza»
Jorginho (Ciambelli)

L’intervista a Repubblica

Jorginho intervistato da Repubblica, si parla della partita di Crotone, del momento del Napoli, della sua avventura in Italia e anche con l’Italia. E di corsa scudetto. Leggiamo: «Il titolo d’inverno sarebbe solo una soddisfazione, però: il premio parziale per il nostro lavoro. I conti si fanno a maggio e la strada è ancora lunga. Non basta essere primi a metà strada e non siamo così ingenui da farci delle illusioni».

Un po’ di storia: «Ho iniziato a sentirmi italiano con l’arrivo della cittadinanza. Ma lo sono stato da sempre, i miei bisnonni erano del Veneto, qui ho ritrovato anche le mie radici. La scelta della nazionale italiana? Non sono pentito, anzi. Esordire con la maglia dell’Italia è stata una felicità enorme. Ho provato a prendere la parte buona anche di un’esperienza negativa. Ma ho ancora la pelle d’oca ripensando al momento in cui ho cantato l’inno di Mameli. Mi è passato davanti il film della mia vita: mia madre, le balene sulla spiaggia in riva all’Atlantico e i sacrifici fatti per arrivare a San Siro».

Il Napoli

«Con Sarri – spiega Jorginho – c’è feeling, confidenza, lavoriamo insieme da tre anni. Il suo calcio è perfetto per le mie caratteristiche. Finora questa è stata la migliore stagione della mia carriera. Continuo a crescere e ho più autostima. Sono felice di essermi meritato la fiducia di tutti. Sono il giocatore del Napoli che tocca più palloni durante la partita e fuori dal campo abbiamo un rapporto splendido. Nelle ultime due stagioni il nostro è diventato un gruppo granitico, nessuno escluso».

La corsa al titolo: «Viviamo il primo posto con spensieratezza: non ci stiamo mettendo pressione. Ci siamo lasciati alle spalle la amarezza per la Champions, memorizzando però gli errori che abbiamo commesso e ci sono costati l’eliminazione. Alla lunga la Juve resta favorita, ha vinto sei volte di fila, ha un gruppo super. Ma noi dobbiamo pensare a battere il Crotone, non alla Juventus. E poi partita per partita».

Parole da leader? «No, il leader del Napoli è Reina».

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