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Il calcio italiano alla prova del “Natale nel pallone” (e oggi c’è il Boxing Day)

Serie A tra le feste, Coppa Italia nel giorno del Boxing Day della Premier e subito dopo Capodanno. Il calcio cambia mentre cambiano le nostre abitudini.

Il calcio italiano alla prova del “Natale nel pallone” (e oggi c’è il Boxing Day)

Un po’ di storia

Non è che il nuovo “Natale nel pallone” sia una cosa molto distante dalla realtà italiana. Basta tornare indietro a qualche anno fa, per esempio durante il periodo di Maradona a Napoli: il 31 dicembre 1988 si giocò Roma-Napoli; l’anno successivo, invece, fu la volta di Lazio-Napoli (giorno 30). Due sconfitte con zero gol fatti per gli azzurri, ma questo è un discorso laterale rispetto al senso di questo articolo. Che, in qualche modo, vuole pensare far pensare a questa vecchia/nuova abitudine natalizia.

Che poi, come detto sopra, la vera novità è l’inserimento della Coppa Italia in questi giorni post-festivi. Si comincia stasera con Lazio-Fiorentina, si proseguirà domani con il derby di Milano. A inizio anno, 2 e 3 gennaio, Napoli-Atalanta e Juventus-Torino.

Premier League

Oggi, in Premier League, si celebra uno dei giorni più attesi della stagione. Va in scena il Boxing Day, tutte le partite nello stesso giorno, una in anticipo e una in posticipo (orario). Santo Stefano allo stadio, in pratica, il modello da seguire e da imitare. Qualcuno utilizza il verbo scimmiottare, che non è troppo lontano dalla realtà. Il motivo, condivisibile secondo alcuni punti di vista, è stato spiegato da Giovanni Armanini (a quel tempo coordinatore del sito Calcio&Finanza) in un’intervista al Napolista:

«In Inghilterra hanno saputo costruire dei veri racconti su questi loro primati “genetici”. Pensiamo al Boxing Day, che noi oggi vogliamo in ogni modo riprodurre. Loro hanno statistiche apposite, lunghe storie riferite ai precedenti Santo Stefano in campo. Farlo in Italia per la prima volta, a quale narrazione potrebbe portare? Sarebbe forse meglio sfruttare una particolarità solo nostra per aumentare l’appeal: mi viene in mente il giorno dell’Epifania o ancora meglio la Supercoppa giocata a dicembre, in chiusura d’anno. Per farvela breve: al di là delle contingenze favorevoli, ricordate di più Juventus-Lazio 2015 o Juventus-Napoli del dicembre 2014? Costruire una narrazione su un evento così, che prima di Natale chiude l’anno solare assegnando un trofeo, potrebbe essere interessante dal punto di vista del marketing».

Abitudini

Oggi avremo il secondo riscontro, anzi in realtà sarebbe il primo. Le partite del 23 dicembre sono state seguite nei vari stadi d’Italia senza numeri esorbitanti (San Paolo e Allianz Stadium pieni, San Siro con 43mila spettatori per Napoli-Atalanta), ma ripetiamo: la partita giocata all’antivigilia di Natale rientra nella normalità storica del nostro campionato. Vedremo come andrà l’esperimento della Coppa Italia a Santo Stefano, nei giorni che fino allo scorso anno erano quelli della sosta. Sosta che, a sua volta, è stata “spostata” a gennaio. E che non andrà oltre una settimana, quella solitamente destinata agli impegni internazionali.

Sarà importante verificare gli esiti di questa mini-rivoluzione, anche in relazione alle abitudini degli italiani. Che naturalmente cambiano, si evolvono, descrivono una realtà nuova, diversa. Basti pensare ai risultati del box office cinematografico in questi giorni – da sempre il film al 25 dicembre è una specie di tradizione immutabile -: il film più visto nelle nostre sale in questi giorni è stato “Poveri ma ricchissimi”, che non ha superato i 2.8 milioni complessivi. “Super Vacanze di Natale“, cinepanettone di De Laurentiis, ha toccato quota 449mila euro dal giorno della sua uscita. Un dato su tutti per capire che il vento sta cambiando:  solo 4.5 milioni di euro di incasso totale, in netto calo rispetto ai 5.4 milioni del dicembre 2016. In questo scenario di entertainment mutevole, il calcio prova a inserirsi, quantomeno fa un tentativo in questo senso con la Coppa Italia. Vedremo come andrà.

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