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Quando Tosatti criticò Trapattoni per la scelta di Inzaghi e Pippo ne segnò tre

Vigilia di Italia-Galles (a Milano), decisiva per le qualificazioni a Euro 2004. Duro editoriale sul Corriere. Finì 4-0, Trap si sfogò dalla panchina

Quando Tosatti criticò Trapattoni per la scelta di Inzaghi e Pippo ne segnò tre

Italia-Galles, partita decisiva

Come al solito, le vigilie sono cariche di tensioni. E spesso l’ansia annebbia la memoria. Altre volte, l’Italia ha giocato partite da dentro o fuori. È stata ricordata, con un’intervista a Pivatelli, la sconfitta che ci impedì di andare ai Mondiali del 1958. Qualcuno ha ricordato la partita che nel 1987 si giocò a Napoli, proprio contro la Svezia, per le qualificazioni agli Europei. La risolse Vialli con una doppietta delle sue, in uno stadio gremito. Sempre a Napoli – stadio San Paolo ancora una volta pieno, alla faccia dei tanti che oggi esibiscono il loro tifo contro l’Italia – si giocò il ritorno dello spareggio contro la Russia per andare ai Mondiali del 1998. All’andata finì 1-1 e al ritorno vincemmo 1-0 con gol di Casiraghi.

Qualificazioni per l’Europeo del 2004

Un’altra partita decisiva si giocò il 6 settembre del 2003. A Milano, proprio come stasera. Era l’incontro decisivo per le qualificazioni all’Europeo del 2004. L’allenatore dell’Italia era Trapattoni. Il Galles di Giggs era in testa alla classifica del girone con 12 punti. Gli azzurri erano a 10. Non c’era scelta: bisognava vincere. Nella partita che giocammo in trasferta (non era andata e ritorno), perdemmo 2-1 con gol decisivo di Bellamy a un quarto d’ora dal termine. Giusto per rinfrescare la memoria, la Nazionale giocò con la seguente formazione: Buffon; Panucci, Nesta, Cannavaro, Zauri; Tommaso, Di Biagio (Gattuso al 64′, poi Marazzina all’85’), Pirlo, Ambrosini; Montella (70′ Maccarone), Del Piero.

Inzaghi

L’editoriale di Tosatti alla vigilia di Italia Galles

Le parole di Tosatti alla vigilia

L’Italia è priva di Totti infortunato. Trapattoni recupera Vieri e decide di farlo giocare in coppia con Pippo Inzaghi. Una scelta che alla vigilia venne fortemente criticata da Giorgio Tosatti sul Corriere della Sera. Ecco cosa scrisse:

“Trapattoni tradisce la formula con cui ha ricostruito la Nazionale (…). Invece di schierare due centrocampisti e un tridente alle spalle dell’unica punta, torna all’antico rispolverando il tandem d’attacco Vieri-Inzaghi, da cui sovente si ottenne poco come risultati e gol. Perché son due prime punte e talvolta s’intralciano”.

E ancora:

Inzaghi non gioca in Nazionale dal 12 febbraio (uno scampolo di partita al posto di Corradi) e non segna da oltre 800 minuti. Non attraversa un momento felice neppure nel Milan, portato avanti dai gol di Schevchenko. Incontenibile quando è in forma, scade parecchio se gli manca. Il ct punta evidentemente sulla sua rabbia di rifarsi (…). Può darsi che Pippo lo ripaghi decidendo la gara.Mala scelta crea qualche problema. Sul piano tattico ci rimette il centrocampo (Inzaghi torna poco a coprire) ed il gioco sulle fasce. (…) Ancora una volta in un incontro chiave, Trapattoni punta più sui singoli che sul modulo. Buttando mesi di lavoro, mettendo a disagio chi pensava d’essersi guadagnato (Del Piero, Corradi, Delvecchio, Camoranesi, eccetera) un preciso ruolo nel meccanismo ed una certa collocazione gerarchica.

Vincemmo 4-0 e Inzaghi fu decisivo

Finì 4-0 per l’Italia. Tripletta di Pippo Inzaghi schierato col numero 10. Con Trapattoni che dalla panchina additò la tribuna stampa di San Siro.

Due giorni dopo, Tosatti – sempre sul Corriere – scrisse così: “Inzaghi è stato l’eroe, proprio nel suo stadio, dell’impresa, dando ragione a Trapattoni e torto a chi, come il sottoscritto, giudicava rischioso abbandonare per lui quella formazione con cui il ct aveva ricostruito la nazionale, infilando sei successi consecutivi. L’intuizione del tecnico è stata felice, legittimo che ne sia orgoglioso e maltratti chi ha osato dubitare delle sue scelte. Non era irragionevole, però, domandarsi se valeva la pena di buttar via tanto lavoro per rilanciare un attaccante che non segnava in nazionale da 29 mesi (14 gare, di cui 10 da titolare), non attraversa nel Milan un periodo brillante, non facva coppia con Vieri da un anno”.

Gianni Mura rideva sotto i baffi (e la barba)

Due giorni, su Repubblica, Gianni Mura – come direbbero a Belluno – ci azzuppò un po’ il pane mantenendosi nel politically correct :

Fin troppo bella, piena di cose, eppure vera la partita col Galles. Di Trapattoni si dice che ha la testa dura. Meno male, nella fattispecie. Per onestà nei confronti suoi e dei lettori, devo dire che non ha sbagliato una virgola. Per noi la partita comincia molto prima dell’inizio effettivo. Andando in auto verso lo stadio parlavo coi colleghi della formazione e ribadivo che io Inzaghi non l’avrei schierato subito (dopo, semmai) e che dichiararlo pubblicamente o peggio scriverlo in anticipo è rischioso, perché magari Inzaghi non vede palla per un’ora e poi fa tre gol, da quello scorpione che è. Appunto. A maggior ragione lo avrei sostituito nell’intervallo (vedete che sono onesto fino al masochismo) e con lui Camoranesi. Bene, questo spiega perché non farò mai il ct.

 

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