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Manchester City-Napoli 2-1. Peccato. Se avessimo avuto le facce di cazzo, non avremmo perso

Il Napoli parte malissimo: due gol in 12 minuti. Mezz’ora di bambola. Poi comincia a giocare. Sbaglia un rigore, ne segna un altro. Esce tutt’altro che ridimensionato

Manchester City-Napoli 2-1. Peccato. Se avessimo avuto le facce di cazzo, non avremmo perso
Diawara

Alla fine, c’è rammarico

Alla fine, c’è rammarico. Il Napoli perde 2-1 in casa del Manchester City. Prima mezz’ora da incubo, con la squadra di Guardiola che segna due gol in 12 minuti ma ne avrebbe potuti fare quattro in mezz’ora. Il Napoli non c’è. Poi, però, comincia un’altra partita. Poco alla volta, il Napoli si sbarazza del terrore che ha immobilizzato i giocatori. Il Napoli si è concesso il lusso di sbagliare un rigore con Mertens, poi ne ha trasformato uno nel secondo tempo con Diawara e ha messo sotto il Manchester City. È mancata la convinzione, la consapevolezza. Insomma, per dirla alla Sarri sono mancate quelle facce di cazzo auspicate da Sarri alla vigilia.

Troppo timore reverenziale

Troppo rispetto, troppo timore reverenziale per una squadra che nei primi trenta minuti ha dato spettacolo. Il Napoli non esce affatto ridimensionato dall’Etihad, anche se la vittoria dello Shakhtar in casa del Feyenoord non è un buon risultato ai fini della qualificazione. Sarri sceglie la formazione di Madrid, contro il Real. In campo Zielinski e Diawara per Allan e Jorginho. Non è una questione di formazione, è una questione di approccio alla partita.

L’inizio è il più orribile degli incubi

L’inizio è il più orribile degli incubi. Le facce di cazzo sono pallide statuine terrorizzate in balia degli uomini di Guardiola. Il Manchester City tiene palla in area di rigore, fraseggia, aspetta che le maglie del Napoli si aprano e appena si apre uno spiraglio è pronto a mordere come un serpente velenoso. Lo fa due volte in dodici minuti. Due tiri, due gol. Gol persino eccessivi per una difesa come quella del Napoli. Ma è un appuntamento di gala e l’emozione è evidente. Altrimenti il Napoli non si sarebbe fatto infinocchiare come una squadretta qualsiasi dal cambio di campo per Silva e dal cross per Gabriel Jesus che tira, poi la palla finisce sui piedi di Sterling che la appoggia facile facile.

I volti dei calciatori del Napoli sono imbambolati. Evidentemente sotto shock. Tre minuti e il Manchester City raddoppia. Anche stavolta la difesa azzurra è irriconoscibile. Stavolta il pallone arriva dalla destra, con De Bruyne servito involontariamente da Albiol. Palla al centro e Gabriel Jesus solo soletto mette dentro. A questo punto le quote della goleada scendono vertiginosamente.

Il City non ha il pugno del ko

Il City non ha il pugno del ko, gioca con il suo passo che è già abbastanza per dirla alla Venditti. Il Napoli è smarrito. Zielinski irriconoscibile, come sempre quest’anno. Hamsik coniglio bagnato per dirla con le parole dell’avvocato Agnelli nei confronti di Baggio in un’Italia Messico di Usa 94. Il City quando accelera, fa male. Cambio di gioco per Sane, palla indietro per De Bruyne che dal limite dell’area di sinistro colpisce la traversa e per fortuna la palla finisce di poco oltre la linea di porta. E ancora, un salvataggio di Koulibaly sulla linea. È il 28esimo del primo tempo. A questo punto comincia un’altra partita.

Mertens sbaglia il rigore

E il Napoli la gioca. Si affaccia sempre più spesso nella metà campo avversaria. Ha persino una grande occasione: il calcio di rigore assegnato per fallo su Albiol in area. Mertens va dal dischetto, tira centrale e Moraes la respinge con la gamba di richiamo.

Nella ripresa, il copione cambia

Nella ripresa, è un’altra partita. Il Manchester City della prima mezz’ora non c’è più. La paura è svanita. In campo le squadre sono due. Al 56 esimo, Insigne esce per infortunio. Al suo posto entra Allan che dò dinamismo al centrocampo. Aggredisce la mediana del City, fa il pitbull. Il Napoli sta meglio in campo, il City non ci scherza più. Al 63esimo grande occasione per il Napoli. Allan – e chi altri? – recupera palla, la dà ad Hamsik in area che colpisce a botta sicura ma Stones gli si para davanti e con l’addome devia in cacio d’angolo. Sembrava rigore, ma poi le immagini danno ragione all’arbitro.

Black power

Il Napoli è consapevole. E Ghoulam sente aria di Ferrara. Stessa azione, stessa metà campo, stessa serpentina alla Tomba. Stavolta entra in area e viene abbattuto. L’arbitro concede il secondo rigore. Diawara non lascia a Mertens il tempo di pensare. “La tiro io” e stavolta Dries non si oppone. Amadou la piazza nell’angolino alla sinistra del portiere. Il Napoli dei gregari rimette in piedi la partita. Sarri toglie dal campo il solito Hamsik delle partite che contano ed entra Ounas che si fa rispettare. Non possiamo dire che il Napoli va vicino al pareggio ma c’è gara. Il Manchester City qualche brividino di paura lo prova. Finisce così. 2-1 per loro. Al 12 esimo del primo tempo, ogni tifoso del Napoli avrebbe firmato col sangue. Questa partita è un altro scalino nella crescita della squadra. Siamo più forti di quel che pensassimo.

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