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Fioravanti e il momento difficile del Napoli Basket: «Sosteneteci, la svolta è vicina»

Canturino, classe 1997. «A Siena ce la siamo giocata. Devo migliorare le letture offensive e la gestione dei ritmi»

Fioravanti e il momento difficile del Napoli Basket: «Sosteneteci, la svolta è vicina»

Il postino

Skarmeta ci ha fatto un romanzo, tra i più belli della letteratura moderna, Troisi con la sua trasposizione ha lasciato il segno nel cinema d’autore italiano. Il Postino, per noi è Matteo Fioravanti, canturino, classe 1997 l’anno in cui in Grecia, ad Atene, si scoprono i resti del liceo di Aristotele colui il quale aveva identificato in quattro le cause dell’ordine naturale. A noi ce ne basta una, quella finale, ossia che Fioravanti quando entra dà energia e spacca gli equilibri. Il Postino spesso si serve di posta prioritaria, arriva netto al cuore della difesa e la inchioda o trascina a sé avversari e pubblico. Anche se il Cuore Napoli Basket in A2 non ha ancora vinto, quattro sconfitte in quattro partite.

La cazzimma

Lo incontriamo, idealmente in una conversazione serena, all’indomani della trasferta senese che tanto è stata sfortunata e che ha lasciato strascichi positivi ma anche tanta tristezza per i vergognosi cori al Vesuvio e contro i partenopei. Matteo, nome in auge negli ultimi anni per il nostro paese, incarna alla perfezione il termine “Cazzimma”, il contrappeso appunto alle dichiarazioni di un sindaco che tempo fa ci fece incazzare.

«Non avevo mai visto Napoli, è bellissima»

Lui ammette che «non avevo mai visto Napoli, Quando sono arrivato ad agosto mi ha sorpreso, è bellissima! Le persone sono molto solari e amichevoli». Rapito, in pratica, da subito. Giovane, riempie la casella di under nel roster. Studia da leader, ha giocato in piazze calde ed è abituato alle pressioni. Da persona umili ammette: «Ho molto da migliorare, soprattutto le letture offensive, come ad esempio attaccare il lungo sui cambi difensivi, ma anche la gestione dei ritmi, Insomma ci sto lavorando». Ed è questo un punto focale per la crescita di ogni giocatore di pallacanestro: Capire i momenti della partita. L’età gioca a suo favore.

Quattro sconfitte in quattro partite

Quattro sconfitte di fila, però, pesano e la piazza ne sta risentendo mostrandosi preoccupata e ansiosa di successi. A Siena, come già detto, la squadra ha dimostrato di essere viva, e pronta ad affrontare questo periodo negativo con fiducia.

«È normale, credo ovunque si mugugni dopo quattro sconfitte in quattro partite. Poi Napoli è una piazza con una storia ed è da molto che mancava da palcoscenici importanti. Contro Siena abbiamo giocato una partita di cuore e di palle senza paura contro una squadra che sulla carta ci è superiore. Senza tre infortunati importanti, ce la siamo giocata fino alla fine. Ogni partita abbiamo fatto passi importanti e siamo sempre più consapevoli dei nostri mezzi. Da questo momento difficile ne usciremo restando uniti, lavorando e credendo nei compagni».

Parole sagge, di un ragazzo che vede lontano, e che ha incarnato lo spirito napoletano in due mesi. «Riempite il palazzetto e sosteneteci, la svolta del campionato del Cuore Napoli è molto vicina». Cosi parlò Matteo, pardon cosi parlò il Postino e il basket come la vita o il mondo intero è la metafora di qualcosa. Come questa squadra è la metafora di un trapezista che prosegue sul suo filo, scansando colpi e venti forti, ma procedendo sempre e comunque verso la rinascita.

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