Il Napoli è la terza squadra più “bassa” di Serie A, poco distante dalla media europea (180,2 cm contro 182); le squadre più forti, però, tendono “verso il basso”.
Si continua a crescere
L’altezza media non è un parametro importante nella costruzione di una squadra. Se non ti chiami José Mourinho o fin quando non si rivela un problema. Il riferimento al tecnico portoghese è verificato nella realtà. Circa 184 cm per ogni suo giocatore, così il Manchester United è il secondo club più “alto” di Premier League. Secondo uno studio CIES, il trend è in crescita: la statura media dei cliub europei si aggira intorno ai 182 cm, ma il dato trainante è quello riguardante i club che non arrivano a toccare quota 180 cm, solo 67 su 572. I dati sono riportati anche da Repubblica.
Il Napoli si colloca appena sopra questa soglia, i calciatori a disposizione di Sarri “misurano” 180,2 cm. È la terza cifra più bassa della Serie A, “preceduta” da Cagliari e Benevento. La squadra partenopea è un’eccezione meno eccezionale di Real Madrid, City e Barcellona. Che invece “sconfessano” la teoria del primato fisico: gli organici di Zidane, Guardiola e Valverde non arrivano alla deadline dei 180 cm. Più che altro, l’altezza diventa una caratteristica importante nella selezione, anche se non è la priorità. L’ha spiegato a Repubblica Mino Favini, scopritore di talenti dell’Atalanta: «La perfezione si raggiunge quando si riesce a trovare una buona media tra qualità tecniche e fisiche. Un giocatore atleticamente valido che sa trattare il pallone è ovviamente un’eccezione. Per me, comunque, ha sempre contato la tecnica: dribbling e controllo palla, l’atletismo è un accessorio importante».
