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Il Napoli dei titolarissimi fa sei gol al Benevento senza mai accelerare. Primo in classifica

Sarri non fa turn-over, Hamsik e Mertens (tripletta) giocano 90 minuti. La sblocca subito Allan, non c’è mai partita. Mercoledì a Roma contro la Lazio.

Il Napoli dei titolarissimi fa sei gol al Benevento senza mai accelerare. Primo in classifica
L'esultanza di Allan dopo il gol

Una pura formalità

Una pura formalità. Così si rivela il primo derby in Serie A tra Napoli e Benevento. Partita nient’affatto sottovalutata da Sarri. Dopo la sconfitta in Champions contro lo Shakhtar, l’allenatore toscano torna ai suoi amati titolarissimi. Formazione tipo contro l’ultima in classifica a zero punti. E partita che di fatto si incanala nella retta via (almeno per il Napoli) dopo appena due minuti con gol di Allan. Ovviamente le partite diventano facili dopo, non lo sono mai. Questo era l’avversario e il Napoli non si è rovinato la vita. È primo in classifica a punteggio pieno, sottobraccio con Juventus e Inter. E ha stabilito un altro record: nove vittorie consecutive in Serie A, spalmate su due campionati. Sono entrati in campo Giaccherini e Ounas nella ripresa. E Hamsik non è stato sostituito: è una notizia. Tripletta per Mertens che è a quota cinque nella classifica marcatori. Dybala è primo con otto gol.

Il Napoli avrebbe potuto segnare 15 gol

La partita non comincia mai. Baroni rivoluziona la formazione del suo Benevento che regala decisamente la peggior partita fin qui giocata in Serie A. Fin qui il Benevento non aveva mai demeritato. Oggi è stato poco più che uno sparring partner. Il Napoli non ha mai accelerato e ha segnato quattro gol in trentatré minuti, il quinto e il sesto nel secondo tempo, entrambi su rigore. Ne avrebbe potuti segnare quindici. Enorme il divario tra le squadre. Forse il gol dopo due minuti ha stravolto i piani dell’allenatore. Fatto sta che non c’è stata nemmeno l’ombra di quel pressing che aveva messo in difficoltà gli azzurri contro Atalanta e Bologna (lo Shakhtar è di un’altra categoria).

Nessun pressing da parte della squadra di Baroni

Il Napoli ha potuto fraseggiare come preferisce. Palla a terra, con ritmo, senza disturbi. E così dopo il gol di Allan è arrivato quello di Insigne, che solo soletto in area di rigore, ha avuto il tempo di addomesticare un cross basso di Ghoulam, di girare su sé stesso e piazzarla nell’angolino alla sinistra di Belec. C’è spazio anche per Mertens il cuo egoismo ha fatto aggrottare qualche sopracciglio. Ha segnato il terzo gol con una spaccata volante alla Bruce Lee su cross di Insigne. E non siamo nemmeno alla mezz’ora. Pochi minuti e Callejon segna il quarto. Meglio non mettere nemmeno la seconda marcia, altrimenti sarebbe un massacro. Si viaggia in prima.

La rete di Hamsik non arriva nemmeno con i due rigori a disposizione nel secondo tempo. Procurati da nuovi entrati Giaccherini e Ounas. Li ha tirati entrambi Mertens, l’ultimo nonostante le diverse indicazioni di Sarri che voleva che lo battesse Hamsik. Marek avrà conservato il gol per qualche occasione più importante. Hanno rischiato di segnare Koulibaly e persino Hysaj

Il primato in classifica e il record

Reina non deve compiere nemmeno una parata. Il Napoli può così festeggiare il record della nove vittorie consecutive – tra lo scorso anno e questo campionato. E il primo posto in classifica. C’è poco da dire tatticamete di questa partita. Il Napoli ha fatto il massimo, l’ha vinta col minore sforzo possibile. Al punto che al 55esimo entra Giaccherini (al posto di Insigne). E al 65esimo Ounas. Il Napoli con 15 gol segnati in quattro partite diventa il miglior attacco della Serie A.

Non possiamo dire che l’Ucraina è dimenticata. Mercoledì prossimo, all’Olimpico contro la Lazio, sarà un test importante. Sarri ha voluto una reazione immediata da parte della squadra e si è affidato alla squadra che lui considera titolare. I tiri in porta dicono diciassette per il Napoli, zero per il Benevento. Non c’è altro da segnalare per questa partita.

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