Lo 0-2 della Juventus contro il Tottenham apre i dubbi sul gioco e sul mercato. Per Allegri, in Italia «si vince con la miglior difesa, perciò lavoreremo lì».
La sconfitta a Wembley
Tottenham-Juventus 2-0, ma il punto non è il risultato. È calcio d’agosto, un po’ più indicativo di quello di luglio ma comunque lontano dalla verità. Il problema diffuso riguarda la totale supremazia nel gioco degli inglesi contro una Juve imballata dai carichi ma anche poco ordinata. Il problema, secondo Allegri, è proprio questo: «Abbiamo subito altri 2 gol, tra l’altro tutti molto simili in questi test, e non siamo riusciti a farne. Serve più attenzione in vista del primo obiettivo stagionale, la Supercoppa. Queste sconfitte fanno male, però servono per abbassare le orecchie».
Tuttosport non è pienamente d’accordo con questa posizione. Intanto il titolo della prima pagina (“Juve, datti una mossa”) e poi le bacchettate diffuse. All’atteggiamento, al gioco, al mercato: «L’approccio era da gioco aperitivo: una Juventus in modalità villaggio vacanze, i cui unici lampi sono state raffinate giocate individuali, effettivamente ottime anche per il beach soccer. Sì, lo sappiamo benissimo: i carichi di lavoro (tanti), la squadra che lavora al completo solo una decina di giorni, qualche esperimento tattico. Non è il caso di sottoscrivere la tessera del partito dei catastrofisti bianconeri (ingiustificatamente sempre più nutrito), ma varrebbe la pena avviare una riflessione a tutti i livelli. E, in attesa della prevedibile metamorfosi di domenica a Roma, un centrale difensivo e un centrocampista di quelli buoni non sarebbero male.». Il testo, breve, è scritto da Guido Vaciago ed è pubblicato in prima pagina a mo’ di editoriale.
Qualcosa non va, ma nelle idee
Insomma, si è capito che il meccanismo perfetto costruito dai bianconeri in questi anni accusa qualche piccolo difetto in questa nuova versione. I problemi sembrano essenzialmente difensivi, e anche Allegri pare d’accordo. Le parole sono riprese dalla Gazzetta dello Sport: «Dobbiamo lavorare molto, perché alla fine in Italia si vince sempre con la miglior difesa. Bonucci ha fatto bene qui ma ha fatto la sua scelta: bisogna guardare avanti».
Nello stesso giorno in cui Dani Alves ha dichiarato che il gioco della Juventus non era adatto a prendersi dei rischi – e che perciò «non era felice a Torino» -, le parole del tecnico livornese sono un manifesto programmatico. La miglior Juve, nonostante Bernardeschi e Douglas Santos, proverà a essere la solita Juventus. Il gioco granitico di sempre, senza Bonucci. O almeno in attesa, secondo Tuttosport, ed è tutto dire, di “un centrale difensivo buono”. È calcio d’agosto, ok, ma forse un po’ di paura sta nascendo.