La rottura col trio di agenti storici è di inizio giugno: la famiglia Insigne si è avvicinata a Raiola, che ha orchestrato il passaggio di Roberto al Parma.
La ricostruzione
Sapere, raccontare, interpretare. Sul piccolo caso Insigne-Raiola, arriva la versione della Gazzetta dello Sport. Che mette insieme i pezzi e ricostruisce questo avvicinamento tra due famiglie abbastanza importanti nell’economia del calcio napoletano e internazionale. Quella di Insigne, decisa a rompere i rapporti con il vecchio entourage a pochi giorni di distanza dal rinnovo firmato con il Napoli; e quella di Mino Raiola, diversamente patriarcale, ma comunque sempre interessata alle procure dei migliori giocatori. E pronta a tutto per farle sue, altroché. Anche se questa volta è andata diversamente.
Lo racconta proprio il pezzo in edicola oggi sulle colonne della rosea: nonostante Lorenzo e suo fratello Roberto abbiano firmato da poco una procura con Ottaiano-Della Monica-Andreotti fino al 2019, c’è la volontà di sciogliere il contratto. Un’idea che prende corpo a inizio giugno, nel periodo in cui Insigne era in Nazionale. La Gazzetta ipotizza che una chiacchierata con Donnarumma e Verratti (anche lui da poco finito nelle mani di Raiola) abbia potuto “instradare” la volontà di Lorenzo. Ma questo non è dato a sapersi.
Oggi e domani
Quindi non è stato Raiola a cercare Insigne, ma è andata in modo uguale e contrario. Lorenzo, alla ricerca di un nuovo rappresentante per lui e il fratello Roberto, ha pensato all’italo-olandese. Che non si è fatto attendere in quanto a operatività: nonostante il legame contrattuale fino al 2019, sono stati proprio i Raiola’s a trattare con il Parma per il prestito di Insigne jr. Mentre i vecchi agenti avevano discorsi avviati con Entella, Ternana, Pescara e soprattutto Ascoli, ecco che Robertino fa le visite e firma con i crociati. Secondo la rosea, siamo già alle carte bollate per questa vicenda laterale. Figurarsi cosa potrebbe succedere con Insigne senior, Lorenzo. Staremo a vedere.