La denuncia del ct Di Costanzo alla manifestazione di canottaggio per ragazzi. Le repliche: «A Napoli due anni fa, ricevuto analogo trattamento». E la federazione lombarda: «non è razzismo, è un insulto»
La denuncia
Il razzismo sarà pure in diminuzione degli stadi italiani, come asserisce con sprezzo del ridicolo la Federcalcio di Tavecchio (che scambia le minori sanzioni con la diminuzione del fenomeno), ma nelle acque di canottaggio non tanto. In questi giorni sul Lago di Pusiano, tra Lecco e Como, si sta svolgendo il festival dei giovani dedicato a ragazzini dagli 11 ai 14 anni. Il tecnico della Canottieri Fabio Di Costanzo ha denunciato – lo riportano Il Mattino e il Corriere del Mezzogiorno – che venerdì mattina i baby atleti della Canottieri hanno trovato le loro imbarcazioni capovolte, un buco fatto con un cacciavite e su un’altra c’era la scritta merde proprio sotto Napoli. «Abbiamo trovato – aggiunge Di Costanzo – anche un carrello spaccato, barche sabotate con le rondelle allentate e bulloni mancanti. Ho protestato e mi hanno risposto di mandare un resoconto in Federazione».
Gli hanno risposto che due anni fa gli atleti locali non ricevettero un buon trattamento. Per Fabrizio Quaglino, presidente lombardo della federcanottaggio «non è razzismo, merde è un insulto che poteva essere rivolto a chiunque. Spero che tutto venga riportato alla giusta dimensione».