C’era un rapporto, ma non hanno mai parlato di calcio. Le foto rilanciate dai media non fanno parte dell’inchiesta. Non si capisce la mossa della Procura della Figc
La Procura della Federcalcio
È di ieri sera la notizia – lanciata dall’agenzia di stampa Ansa – che la Procura della Federcalcio ha aperto un’inchiesta (nel linguaggio giornalistico si parla di fascicolo) a carico dei calciatori del Napoli ritratti in fotografia con i tre fratelli Esposito che sono tre imprenditori del settore dei giocattoli, noti soprattutto perché proprietari di locali di tendenza della vita notturna della città. Foto che sono state lanciate dai media, ma che non compaiono nell’inchiesta effettuata dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli e che ha portato all’arresto dei tre.
Dei tre fratelli Esposito, uno è stato condannato per associazione mafiosa (il 416 bis) e ha scontato la pena. I tre sono stati arrestati perché avrebbero intestato a un prestanome un’agenzia di scommesse in piazza Mercato – a Napoli. Reato per cui la pena massima è di sei anni di reclusione. Stiamo quindi parlando di un reato minore. E di un reato – stiamo attenti al linguaggio – in qualche modo prevedibile, perché i beni di chiunque sia stato condannato col 416 bis sono passibili di confisca da parte dello Stato. È un reato e infatti la Procura li ha arrestati.
Nulla di penalmente rilevante per i calciatori del Napoli
Ma torniamo all’inchiesta e alla Procura della Federcalcio. Al momento, la Procura di Napoli né la Dia di Napoli ha inviato gli atti alla Figc. Anche perché – ci spiegano fonti autorevoli – non c’è nulla da trasmettere. Negli atti dell’indagine penale non c’è nulla di rilevante che riguardi i calciatori del Napoli. Sono stati a lungo tenuti sotto controllo, possiamo dire anche intercettati. Mai, nemmeno una volta, un calciatore del Napoli e i fratelli Esposito hanno parlato di calcio. Mai. C’era un legame, questo sì. Frequentavano i loro locali. Ma un legame che non ha mai riguardato i rispettivi ambiti di lavoro. Può essere che la Federcalcio possa aver chiesto gli atti alla Procura di Napoli. Ma si tratta di atti in cui non c’è nulla.
La trattativa con Genny all’Olimpico
Nell’ordinanza c’è soltanto un passaggio relativo ai giorni immediatamente successivi alla tragica finale di Coppa Italia vinta dal Napoli sulla Fiorentina. Hamsik è a colloquio con i fratelli Esposito e si cerca una mediazione nel racconto della trattativa con Genny ‘a carogna. Nell’inchiesta non c’è assolutamente nulla che possa essere riconducibile alle scommesse né ad altro.
Che cosa ha spinto la Procura della Figc ad aprire un fascicolo resta un mistero gaudioso. Una fotografia su Facebook è indizio di reato? Tra l’altro una fotografia con persone non ancora condannate, al momento sottoposte a un provvedimento restrittivo (l’arresto). La speranza – per la credibilità della giustizia sportiva italiana – è che ci sia dell’altro. Poi c’è un’altra domanda: la Procura della Figc metterà sotto inchiesta tutti i calciatori immortalati in quelle foto? Quindi Reina, Callejon, Maggio e anche Gonzalo Higuain oggi tesserato della Juventus. C’è anche Paolo Cannavaro che poi è colui il quale ha avvicinato i due mondi. Ricordiamo che Higuain era a Capri con lo yacht degli Esposito quando si ferì nell’agosto del 2013.
Non vogliamo spingerci oltre. Al momento, si tratta di tre imprenditori arrestati. Di rapporti con alcuni calciatori del Napoli, rapporti che sono stati tenuti sotto controllo per oltre un anno e che non hanno evidenziato nulla di penalmente rilevante. Oltre le foto, delle banali foto, non c’è nulla.