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Il Napoli ha già fatto il suo mercato con i rinnovi di Mertens e Insigne

Il Napoli è una squadra difficilmente migliorabile: il mercato “vero” di questa squadra è stato diluito tra l’estate e i nuovi contratti firmati dai big.

Il Napoli ha già fatto il suo mercato con i rinnovi di Mertens e Insigne

Un’idea diffusa

Ieri abbiamo pubblicato su queste pagine un estratto dell’ultima analisi comparata sulla Serie A firmata da James Horncastle. Nel paragrafo dedicato al Napoli, il cronista di Espnfc anticipa così il mercato del Napoli (lo riassumiamo a grandi linee): serve un sostituto di Reina nel caso lo spagnolo andasse via; serve un sostituto di Callejon; serve maggiore concorrenza sulle fasce difensive, al netto del rinnovo (probabile) di Ghoulam.

Stop. Un giornalista straniero dice questo, guardando dall’estero. Anzi, scrive questo dopo aver visto giocare il Napoli e aver letto il suo organico. Scrive anche questo: «Nessuno, in Italia, ha la profondità della rosa del Napoli – Juventus a parte. Gli azzurri, che hanno confermato tutti i loro migliori calciatori, sono destinati a presentarsi al nuovo campionato come contender numero uno della Juventus». Come dire: un’idea diffusa. Condivisibile o meno. Ma sono in pochi a credere che Belén Rodriguez non sia una bella donna. Non è un’idea molto diffusa, quella.

Realismo

Sotto questo pezzo, i lettori napolisti hanno pubblicato qualche commento. Alcuni erano completamente d’accordo, altri un po’ meno. Tutti, però, partivano da un concetto di partenza: «Mai come quest’anno…» per poi scrivere e spiegare, ognuno a modo suo, che il Napoli aveva una squadra completa. O che la base è quella giusta, almeno in riferimento ai titolari e alle alternative in quasi tutti i ruoli chiave.

Horncastle, del resto, non fa altro che riportare la realtà. Scrive quello che i tifosi sanno, fondamentalmente: questo Napoli è difficilissimo da ritoccare, essendo il Napoli. Il mercato vero, quello che ti porta a fare l’upgrade della squadra, è stato già fatto. Lo scorso anno, di questi tempi, in mezzo alla bufera Higuain. La città piangeva e contestava, De Laurentiis e Giuntoli lavoravano (con i loro tempi, i loro modi) e hanno fatto centro. Certo, qualche colpo non ha preso i 100 punti (Maksimovic, Pavoletti, Tonelli, Giaccherini). Ma il Napoli è uscito complessivamente rafforzato. E chi non è d’accordo con questa affermazione si scontra con la realtà dei fatti: i punti in classifica, più di qualsiasi altro indicatore, raccontano la verità. Fin dove il Napoli ha potuto fare qualcosa, è stato migliore dello scorso anno.

Il pre-mercato

Poi venne il tempo dei rinnovi. Nel mentre che la squadra disegnava un’annata molto positiva e forse molto inattesa, De Laurentiis e Giuntoli (con i loro tempi, i loro modi) hanno rinnovato tutti i contratti spinosi. Callejon, Hamsik Albiol, Koulibaly, Insigne, Mertens. In ordine temporale, o giù di lì. Manca Ghoulam, ma pare questione di tempo ormai. Manca Reina, ma quella è una scelta precisa. E fa riferimento a quello che scrive Horncastle, che sappiamo tutti. Il Napoli ha bisogno di un portiere per oggi e  ha urgente bisogno di un portiere per domani. Reina è ancora valido, non eccellente ma valido, ma il Napoli deve guardarsi necessariamente intorno. Lo sta facendo, lo farà. Probabilmente, noi crediamo, metterà qualcuno accanto allo spagnolo.

Insomma, la parte difficile (e dispendiosa) di questo mercato è stata fatta nel suo prequel. Perché quella parentesi “dispendiosa”? Perché le grandi spese del Napoli riguardano il comparto cosiddetto del “costo del lavoro”. Gli ingaggi, per dirla tutta. Che sono cresciuti, tantissimo, dal 2013 a oggi. Sono stati sempre il punto nevralgico, più pesante, delle uscite. Lo saranno ancora di più dopo certi rinnovi. Quello per Insigne è un vero e proprio investimento di mercato. Ora, chi vuole Lorenzo deve iniziare a parlare di 60-70 milioni. Per Mertens ce ne vorranno 30, l’anno prossimo. E parliamo di un calciatore di 31 anni. Per Hysaj ce ne vogliono 50. È mercato. Interno, preventivo. Ma è mercato. 

I nuovi arrivi

Ecco perché Horncastle ha una percezione realistica della situazione. Perché sa che il Napoli non è migliorabile, negli undici titolari, se non attraverso l’acquisto di top player veri. Giocatori che un Napoli senza Champions non può permettersi. Giocatori che neanche un Napoli con la Champions, in realtà, può permettersi. Ha deciso di non acquistarli l’anno scorso, con tutta la liquidità (assoluta e potenziale) del mondo, farlo quest’anno avrebbe ancora meno senso. Non è solo la questione del preliminare, ma anche della dimensione da calciatore da acquistare.

Come dire: Kessié (28 milioni) sarebbe stato meglio di Jorginho? Forse sì, ma parliamo di 28 milioni di euro. E c’è quel “forse” che non può essere cancellato perché non è oggettivabile. E perché poi Kessié hai da inserirlo. Stesso discorso per tutti gli altri ruoli, o quasi. Tranne che per il portiere. Per quello di Maggio, e quello di Strinic. E quello di Chiriches, forse (anche se c’è Maksimovic). E quello di Giaccherini. Quello che ha scritto Horncastle.

Ecco, allora sarà Berenguer-Ounas. Sarà Meret-Consigli o equipollente. Sarà Widmer, nel caso. Un upgrade meno sensazionalistico, più profondo e forse meno vicino alla fantasia dei tifosi. Anche di Sarri, perché no. Che male c’è a pensare che il tecnico possa volere Carvajal, Casemiro, Douglas Costa o André Silva come rincalzi? Non è Sarri, sono tutti. È il Napoli ad essere questo, quindi a potere questo. Qualcosa si muoverà, sicuramente. Ma aspettarsi altri fuochi d’artificio quest’anno sarebbe da illusi. E a chi rimembra i fantasmi del 2014, l’anno compromesso dai preliminari e dal Bilbao, invitiamo a leggere i due organici. Oggi e allora, confrontiamoli. Ruolo per ruolo, calciatore per calciatore. C’è da preoccuparsi possa ripetersi tutta la concatenazione di eventi di quell’anno? Probabilmente no. Chiamasi realismo. 

Post scritptum: gli altri

Una bonus track veloce. Classica. “Mentre gli altri si rinforzano e si rinforzeranno a mille, il Napoli si indebolisce e perde tempo”. La frase in loop di giugno, fino a metà luglio. Poi leggi che il Milan si sta facendo lo squadrone, ma pensi pure che forse Musacchio, Kessié, André Silva e Rodriguez non farebbero tutti i titolari nel Napoli. Forse non lo farebbe proprio nessuno. Poi leggi che la Juventus (finalista di Champions League) ha preso Schick (probabile, non ufficiale), ovvero una riserva pur fortissima, ma solo in prospettiva, di Higuain. Che l’Inter non ha comprato un solo calciatore e che la Roma ha appena annunciato il suo primo acquisto. Ovvero Hector Moreno, il capitano del Messico. Pensate se l’avesse acquistato il Napoli, il capitano del Messico.

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