Tutta la provincia di Benevento attende l’ultimo passo verso un’incredibile promozione: lo “zio” Lucioni, dopo aver firmato la Serie B, indica la strada.
Il paradiso è a un passo, come ha spiegato Fabio Lucioni al termine della finale d’andata dei playoff per l’accesso alla massima serie. A separare il Benevento dalla storica promozione mancano infatti solo i 90 minuti da disputare giovedì sera contro il Carpi tra le mura del Ciro Vigorito e la Strega avrà a disposizione due risultati su tre in virtù della migliore posizione in campionato.
90 minuti che, a dispetto del cauto ottimismo che pure si respira in città, saranno comunque duri perché gli emiliani, nonostante si trovassero nella medesima condizione anche nella semifinale contro il Frosinone, sono poi riusciti ad espugnare il Matusa, addirittura in inferiorità numerica e a dispetto di alcune discutibili scelte arbitrali. Un avversario ostico e da non prendere sottogamba, dunque, come hanno ribadito più volte in queste ore sia il tecnico Marco Baroni che lo stesso Lucioni, il capitano che – ricordiamolo – già lo scorso anno prese per mano la squadra e condusse gli Stregoni alla storica conquista della Serie B.
Lo zio
Lui, ormai sannita d’adozione (ha anche aperto un ristorante nei pressi dell’Arco di Traiano), è la plastica raffigurazione della favola del Benevento: quando giocava in Lega Pro la critica lo considerava un lusso per la categoria; quest’anno sta accadendo la stessa cosa anche in Serie B. Persino i telecronisti di Sky Daniele Barone e Claudio Onofri sono rimasti letteralmente incantati dalla sua sontuosa prestazione al Cabassi. Un po’ come il Benevento dunque che, pur essendo all’esordio nel campionato cadetto, ha dimostrato di poter puntare alle prime posizioni in classifica sin dalla fase iniziale della stagione ed ora è meritatamente a un passo dalla conquista della Serie A.
“Lo Zio”, come fu soprannominato dal compagno di squadra Fabio Ceravolo quando militavano nella Reggina per la straordinaria somiglianza a Beppe Bergomi, di fronte a simili apprezzamenti si schermisce e preferisce pensare solo al match di giovedì prossimo al Ciro Vigorito perché la Serie A vuole assolutamente giocarla con la casacca giallorossa: «Ci crediamo, anche perché giocheremo dinanzi al nostro pubblico che, come sempre, ci darà una spinta in più – ha spiegato ai microfoni di Ottochannel nel dopopartita -. È ovvio che siamo a un passo dal paradiso e non ci resta che continuare a fare ciò che ci dice il mister per conquistarlo».
L’appuntamento più atteso
E ci credono anche i tifosi sanniti che hanno polverizzato in poche ore tutti i tagliandi disponibili per la finale di ritorno e ora attendono con ansia che la capienza dello stadio venga portata eccezionalmente a 18.000 spettatori, che neanche basteranno a soddisfare la pioggia di richieste pervenute da ogni angolo della provincia e persino dai tanti sanniti che vivono lontani dalla terra d’origine e vorrebbero spingere gli Stregoni verso l’agognato traguardo.
Nessuno, insomma, vuole mancare all’appuntamento perché, come scrisse Jorge Luis Borges, il paradiso è una sorta di biblioteca e tutti vogliono accedervi per leggere il libro più bello della storia del Benevento.