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Dall’alluvione alla Serie A: i due anni indimenticabili di Benevento

Una sorta di risarcimento morale per una popolazione che nel momento più difficile si sentì abbandonata e decise orgogliosamente di rialzarsi da sola

Dall’alluvione alla Serie A: i due anni indimenticabili di Benevento

L’orgoglioso senso di appartenenza

Benevento. Anche il cielo sopra Benevento questa sera si è improvvisamente tinto di giallorosso per celebrare la leggendaria impresa realizzata dai ragazzi di mister Baroni che, per la prima volta, approdano in Serie A. Sospinta da un’intera città, oltre che dai quindicimila indemoniati presenti sugli spalti dello stadio Ciro Vigorito, la Strega contro il Carpi ha scritto l’ultimo capitolo di una favola che resterà impressa per sempre nel cuore degli appassionati di calcio sanniti.

In poco meno di due anni la città è passata dalla drammatica esperienza dell’alluvione alla gioiosa ebbrezza del doppio salto di categoria. Una sorta di risarcimento morale per una popolazione che nel momento più difficile si sentì abbandonata e decise orgogliosamente di rialzarsi da sola. Quello stesso orgoglioso senso di appartenenza che ha accompagnato la squadra del Benevento nel corso dell’intera annata calcistica e che questa sera si è tradotto nel dodicesimo uomo in campo.

I versi del poeta turco Hikmet

Le squadre sono state accolte dai versi del poeta turco Nazim Hikmet riportati sullo striscione esposto in curva Sud: “Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti”.

Trascorre appena qualche minuto dall’inizio della gara e Puscas già sfiora la rete con un’azione personale. Pronta la risposta del Carpi con un tiro di Mbakogu parato facilmente dal portiere del Benevento Cragno. Al 18° è ancora Mbakogu a rendersi pericoloso con una conclusione che finisce di poco a lato.

Al 24° è il portiere del Carpi Belec a neutralizzare una conclusione ravvicinata di Lucioni sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Al 30° Puscas s’invola in contropiede su un delizioso assist di Viola ma la sua conclusione è deviata in angolo dall’estremo difensore del Carpi.

Il gol di Puscas

Ma la svolta avviene al 32° quando su cross dalla destra di Venuti l’attaccante Puscas anticipa il diretto avversario e insacca il pallone alle spalle di Belec. Il Ciro Vigorito esplode di gioia e la partita scivola via senza grosse emozioni fino al termine del primo tempo.

La parata di Cragno

Al ritorno in campo, dopo il riposo, i calciatori vengono accolti da una magnifica coreografia della curva Sud che sembra quasi anticipare la festa finale. Al 50° un bolide di Viola da fuori area si stampa sul palo alla destra dell’estremo difensore del Carpi. Il Carpi, però, non demorde e prima con Mbakogu e poi con Mbaye crea qualche apprensione alla difesa giallorossa. Al 60° Di Gaudio costringe Cragno ad una difficile deviazione in angolo e al 62° Eramo viene ammonito per una trattenuta su Di Gaudio. Al 65° il cartellino giallo tocca all’ex Bianco per un duro fallo sul centrocampista giallorosso Viola. Ancora un’ammonizione per un giocatore del Carpi al 68°: l’arbitro Pasqua stavolta mostra il cartellino giallo a Lollo per un fallo sull’onnipresenteViola.

Al 77° esce Puscas, autore della rete del vantaggio, ed entra Cissè, mentre al 78° per il Carpi esce Lollo ed entra Fedato. Passa qualche minuto e il cartellino giallo tocca a Mbaye per un fallo sul portiere del Benevento Cragno. Al 79° esce Lopez tra gli applausi del pubblico di casa ed entra Del Pinto. Al 91° l’ultimo cambio per il Benevento: entra Padella per Pezzi. Gli ultimi minuti scorrono via senza grossi sussulti e al fischio finale lo stadio esplode. Il Benevento è in Serie A.

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