L’allenatore è il principale imputato del calo dei giallorossi. I tifosi non lo vogliono più. Emery in pole position. De Rossi e Strootman, in attesa del giudice sportivo
La sconfitta contro la Lazio, dopo l’eliminazione subita dai biancocelesti in Coppa Italia, non è ancora andata giù ai tifosi della Roma che si sono scatenati sui forum. Adesso, come ben sappiamo, il secondo posto – quindi la partecipazione diretta alla Champions League – è a rischio. Il Napoli è a un punto. Il tema delle discussioni, però, è un altro: Spalletti. Il tecnico toscano sembra essere arrivato al capolinea di questa sua seconda vita alla Roma. È lui l’indiziato numero uno. Lui è considerato il responsabile del crollo della squadra negli ultimi mesi: eliminazione dall’Europa League, eliminazione dalla Coppa Italia e adesso secondo posto a rischio.
Le colpe di Spalletti
Luciano Spalletti capro espiatorio di questo periodo no della Roma. Il rapporto con i tifosi, già da tempo in bilico, sembra essere ai minimi termini. Due i punti cardini di questi screzi: la gestione di Totti e l’annuncio anticipato dell’addio. Francesco Totti, il capitano e bandiera della Roma, quest’anno ha visto poco il campo; titolare in Europa League, ma panchinaro in campionato, con appena una presenza da titolare. I tifosi esigevano da parte del tecnico più rispetto nei confronti del pupone, considerando che potrebbe essere la sua ultima stagione con la maglia giallorossa.
L’altra colpa che gli viene imputata è la sua dichiarazione del 31 marzo “se non vinco un titolo, me ne vado“. Frase detta per spronare i suoi in vista della gara di ritorno di Coppa? O un modo per indicare uno scontento?
I tifosi l’hanno presa come un gettare la spugna, e i risultati successivi ne hanno avvalorato l’interpretazione. La squadra è sembrata disunita e senza quella fame che si era vista nei mesi scorsi.
Fatto sta che un titolo non arriverà (non ancora matematicamente, ma quasi), e il suo futuro sembra ormai segnato, per la gioia dei tifosi.
Emery il favorito
La panchina della Roma è un posto ambito ma anche scomodo. Ci vuole un allenatore che sappia far felici tifoseria, squadra e società, magari esprimendo anche un bel calcio. Il nome più gettonato è quello di Unai Emery, grande amico del neo direttore sportivo Monchi. I due hanno fatto grandi cose al Siviglia, portando a casa tre Europa League consecutive; uno forniva i talenti, l’altro li faceva giocare bene. Questo tandem accontenterebbe le richieste della piazza e riaccenderebbe l’entusiasmo ormai perso.
Emery è in bilico al PSG dopo la pesante sconfitta per 3-1 contro il Nizza che avvicina il Monaco al titolo, senza dimenticare la remuntada subita dal Barcellona in Champions. La dirigenza sembra aver perso fiducia nel tecnico che potrebbe liberarsi dai parigini con un anno di anticipo rispetto al contratto. La Roma è alla finestra che osserva gli sviluppi.
De Rossi e Strootman
Il gestaccio di capitan futuro dopo il gol e la simulazione di Strootman non sono passati inosservati. Un’esultanza troppo eloquente quella di De Rossi dopo il rigore del pareggio, più da tifoso che da calciatore. Il clamoroso tuffo dell’olandese che ha tratto in inganno Orsato (che poi ha ammesso l’errore) da cui è nato il rigore; questi i gesti che potrebbero costare caro ai due, ma ancor di più alla Roma. Entrambi potrebbero ricevere una squalifica che porterebbe serie difficoltà a Spalletti. In vista delle gare ostiche contro Milan e Juventus, l’assenza dei due metterebbe a repentaglio il secondo posto.
Nel frattempo, secondo i rumors, pare che l’Inter abbia proposto un biennale all’azzurro in caso di mancato rinnovo. Capitan futuro ha sempre dichiarato amore eterno alla Roma, quindi sembra difficile che prenda seriamente in considerazione la cosa.
Kevin Strootman, in attesa della decisione del giudice, si è reso protagonista sui social. L’olandese ha risposto ad un commento su Instagram in maniera provocatoria. Un tifoso laziale gli augurava dieci giornate di squalifica, lui ha risposto “magari me ne danno 11“. Un comportamento che mostra che il nervosismo non si è ancora stemperato in casa giallorossa.