Sarri direttore d’orchestra, l’entusiamo dei giocatori, il tifo del San Paolo
Sarri direttore d’orchestra
Quando lo stadio comincia a intonare “Un giorno all’improvviso” la partita è finita da alcuni minuti. Decine di migliaia di tifosi sono in piedi ad applaudire, i marmocchi dei giocatori corrono e corrono all’impazzata sul prato verde mentre i papà a torso nudo fanno il giro del campo per salutare i tifosi.
È un’armonia difficile da trovare in altri stadi. Un incantesimo che solo Napoli è in grado di vivere. È il Napoli che ci ha fatto sognare a occhi aperti. Appagati di aver trovato un direttore d’orchestra, Maurizio Sarri, che è stato in grado di dirigere una sinfonia di eccellenze, divertimento, bel gioco è il gioco di squadra. Lo conferma l’ovazione per Sarri, gli applausi per tutti i giocatori, e anche l’assoluzione per “quell’antipatico del Pappone”. Grazie Napoli, che ieri ha dimostrato di voler intraprendere un nuovo campionato per vincere.
Questo Napoli fa paura
Attenzione, in gioco non è solo lo scudetto della seria A, a cui il Napoli aspira di vincere il prossimo anno, ma la ripresa della città.
Napoli è tornata a sognare, grazie agli undici di Sarri, e dunque è tornata a progettare un nuovo futuro per sé. Basta con questa storia che è stata la squadra più divertente del campionato, la migliore per spettacolo. Lo scudetto contro la sfiga, gli incidenti, i tradimenti l’abbiamo stravinto e la squadra è cresciuta, è diventata grande e matura, è tutt’uno con la città.
Fa paura, questo Napoli. La curva ieri sera ha espresso il suo pensiero. Rivolgendosi al Presidente ha mandato una richiesta precisa: «Arriva l’estate della verità. Riporta lo scudetto in questa città». Insomma, portaci san Gennaro sotto le mentite spoglie di un fuoriclasse.
Il siparietto con Mertens
Ieri sera, al San Paolo, sono accaduti fatti di cui andare orgogliosi. Mister Sarri. L’arbitro ha appena fischiato la partita, il mister entra in campo, dagli spalti parte l’applauso e lui risponde con l’applauso. Quando Ciro Dries Mertens viene sostituito la sua prima reazione è del tipo «ma il mister che fa?», come se non sapesse che il piccoletto vuole tagliare per primo il traguardo dei capocannonieri. Poi, quando lascia il campo, abbraccia in un modo così forte Pavoletti che sembra dirgli: «Entri in campo anche tu, anche tu meriti le carezze di questa città». Grande e affiatata squadra. Merito di Sarri, di una città, dei ragazzi. Grazie Napoli.