ilNapolista

Questo Napoli sta battendo tutti i suoi record. I punti li ha persi negli scontri diretti, non contro le piccole

Complimenti a Sarri per la lettura della partita. Ieri mai sofferto contro la Lazio. È ingiusto definire il Napoli bello ma perdente.

Questo Napoli sta battendo tutti i suoi record. I punti li ha persi negli scontri diretti, non contro le piccole

Non ho sofferto

Confesso che una volta tanto non ho sofferto.

Onestamente neanche quando il tiro di Patric, respinto sulla linea da Insigne (!), poteva condannarci (forse) alla replica di Roma-Napoli.

Non ho sofferto perché il Napoli, forse per la prima volta nella stagione, non ha sbagliato neanche un disimpegno difensivo. Nessuna uscita palla al piede regalata agli avversari, nessun passaggio fatto con leggerezza o sbadataggine agli attaccanti dell’altra squadra.

Sono sempre più convinto che la causa che ci ha fatto troppe volte soffrire sia quasi sempre la deconcentrazione e la disattenzione.

Perché in fondo i difensori del Napoli sono bravi, il Napoli sa difendere di squadra, e spesso gli azzurri hanno subito dei gol solo per la bravura degli avversari.

Ma se subire un gol ci può stare, quello che non andava bene prima di ieri era invece la leggerezza con cui il Napoli perdeva palla in uscita dalla difesa. Perché subire gol in quel modo fa più male, e spesso finisce per cambiare l’inerzia in partite dominate.

E la “clean sheet” di ieri fa bene alla squadra. Soprattutto psicologicamente.

Lo dicono in tanti, ed è stato uno dei temi della partita di ieri già sviscerati un po’ ovunque e da tutti.

Sarri lucidissimo nella lettura della partita

C’è forse da aggiungere che Maurizio Sarri stavolta è stato lucidissimo nella lettura della partita. Cambi azzeccatissimi ed al momento giusto.

L’allenatore del Napoli sembra sempre più un’altra persona rispetto all’allenatore del passato. È cresciuto e maturato tanto, e spero che questa consapevolezza accresciuta non gli indichi posti diversi per il futuro.

Di nuovo Grassi e Regini

Però chi torna ancora una volta sulla storia che il Napoli la scorsa stagione ha perso lo scudetto perché De Laurentiis non acquistò dei giocatori validi a gennaio, facendo arrivare solo Grassi e Regini (ieri ci ha pensato Bruno Giordano a Sky a ricordarlo ancora una volta), mente sapendo di mentire.

In primis perché il Sarri prima maniera (sì, esiste un Sarri prima e dopo), non avrebbe inserito rapidamente nessun nuovo calciatore in quella squadra (e il minutaggio di Mertens nella scorsa stagione lo dimostra), secondo perché tutti fingono di dimenticare la stagione monstre della Juventus, chiusa con un punteggio quasi irraggiungibile.

E nel frattempo continuo a leggere “peccato per i punti persi con le piccole”, figli di una presunta debolezza del Napoli contro le squadre di bassa classifica.

Il Napoli ha perso i punti negli scontri diretti

Al netto di punti effettivamente buttati via, ricordo che quello di ieri è appena il secondo scontro di vertice che il Napoli ha vinto (terzo se inseriamo anche l’Inter).

Nonostante il comune sentire, questa stagione del Napoli (come quella dello scorso anno) è stata condizionata soprattutto dagli scontri diretti persi con le prime 5 in classifica.

Tra Juventus, Roma, Atalanta e Lazio gli azzurri avevano raccolto fino a ieri appena 5 punti su 21. Con la vittoria di ieri il Napoli si stabilizza, al suo ottavo scontro al vertice, a 8 punti su 24, appena il 33% dei punti disponibili.

Il raffronto con la Juventus è crudele. Loro invece hanno raccolto in 6 partite ben 16 punti su 18, con ancora due gare da giocare contro Atalanta e Roma.

Meno problemi con le piccole

Basta fare due conti per capire che il distacco tra Juventus e Napoli è tutto lì.

I numeri parlano chiaro, il Napoli con le piccole ha sempre meno problemi, il suo score con le squadre non di vertice è praticamente pari a quello bianconero. Con tanti saluti ai luoghi comuni.

E se avessi una ipotetica macchina del tempo, e potessi rigiocare alcuni momenti di questo torneo, starei più attento a tenermi stretti i pareggi all’andata contro Roma e Juventus (si badi bene, mi terrei solo i pareggi, non cercherei le vittorie), e starei ancora più attento a non subire gol dalla Lazio al San Paolo, partita dominata dal Napoli, come lo stesso Inzaghi ha ricordato ieri.

Perché in quelle tre gare gli azzurri toccarono picchi di autolesionismo assoluto, con errori individuali che alla fine ci costano carissimo, come vedremo.

Sarebbero bastati infatti quei due pareggi e la vittoria contro la Lazio per leggere questa classifica:

Juventus 75

Napoli 71

Roma 69

Atalanta 59

Lazio 58

Tutto ciò senza tenere minimamente in considerazione i passi falsi contro Pescara, Sassuolo e Palermo.

Tutta un’altra sensazione, non trovate?

La quota scudetto è salita tantissimo

Però bisogna ammettere che quando in tanti chiedono a Sarri “cosa manchi per fare bene l’ultimo chilometro”, va ricordato che in questi ultimi anni la quota scudetto è salita tantissimo.

Peccato aver trovato un’avversaria cannibale proprio nei migliori campionati mai giocati dal Napoli.

Tra il 2007 ed il 2012 gli scudetti si vincevano con punteggi tra gli 82 e gli 85 punti, e in molte occasioni sarebbero bastati anche meno punti.

Purtroppo i Merckx, gli Stenmark, gli Schumacher, i Phelps, hanno oscurato carriere di altri grandissimi atleti, che non per questo meritarono di essere definiti “belli ma perdenti”, come troppe volte si fa con il Napoli.

Sicuramente il Napoli non è perfetto. Lo stesso Sarri ha ricordato che la sua è una squadra che ha ancora dei difetti e, aggiungo, spesso non sa mettere da parte il fioretto per usare il randello.

Però credo che ci siano buone possibilità per finire il campionato senza pentimenti. Questo Napoli può vincere ancora molte partite. I record li sta stracciando ad uno ad uno. I tabù li sta facendo cadere tutti.

E la tranquillità per un terzo posto ormai blindato potrebbe farci vedere un Napoli ancora più rilassato e sicuro dei suoi mezzi.

ilnapolista © riproduzione riservata