Una doppietta di Mbappé e l’autorete di Bender permettono a Jardim di ipotecare la semifinale. Dembélé e Kagawa la tengono aperta.
Attese rispettate
Doveva essere il quarto di finale più spettacolare, Borussia Dortmund-Monaco. È andata proprio così, anche se tatticamente la partita non è stata esaltante come magari ci si aspettava. “Colpa” delle assenze e di un atteggiamento iniziale troppo attendista di Tuchel, che schiera la difesa a tre e prova a tenere i ritmi bassi. Non è una strategia vincente, perché il Monaco lascia il possesso ai tedeschi per poi ripartire con contropiedi ficcanti e pericolosissimi. La partita si accende con un calcio di rigore. Orsato lo fischia al Monaco, fallo di Sokratis e tiro largo di Fabinho.
Lo scampato pericolo non rianima il Borussia, che va sotto meritatamente a causa del primo gol di Mbappé. Il talento francese è oltre la linea difensiva sul tocco di Lemar, ma la terna italiana assegna comunque il punto del vantaggio. Lo spartito non cambia, le ripartenze della squadra di Jardim sanno essere letali e lo 0-2 si materializza già nel primo tempo. Cross dalla sinistra a cercare Falcao, Bender tenta l’anticipo ma fa secco di testa Burki.
La ripresa
Tuchel si risveglia dal torpore nell’intervallo. Due cambi e il Borussia, complice anche un calo fisico e mentale del Monaco, diventa padrone del campo. Entrano Pulisic e Sahin, il gol che dimezza lo svantaggio arriva in 12′. Lo realizza Dembélé, liberato da un doppio tocco in area di Aubameyang e Kagawa. Il Borussia continua a costruire gioco, sposa ritmi altissimi, il Monaco fa solo densità e fa fatica a ripartire. Però c’è Mbappé: si inserisce su un tocco corto di Pisczek, Sokratis anticipato e Burki battuto con un tiro a giro.
Il gol dell’1-3 taglia le gambe alla doppia sfida, Kagawa nel finale indovina una bella girata e rimette le cose come prima: 2-3, cinque gol e un ritorno che promette scintille. Ma che il Monaco affronterà con due risultati su tre a disposizione,. Anzi due e mezzo su tre: una sconfitta con un gol di scarto, e meno di tre reti al passivo, basterà per le semifinali.
La sensazione, a fine partita, è quella dell’appagamento. Due squadre costruite per giocare, sempre, anche nei momenti che consiglierebbero maggiore calma. Monaco meno sbarazzino del solito, Dortmund segnato dalle assenze e forse nella testa dopo la giornata convulsa di ieri. Appuntamento tra una settimana al Louis II.