ilNapolista

Dortmund, la protesta di Tuchel: «Noi costretti a giocare». La Uefa smentisce

Il tecnico del Borussia Dortmund: «Ci hanno fatto sentire impotenti, lo spettacolo deve andare avanti ma noi avremmo voluto essere ancora competitivi».

Dortmund, la protesta di Tuchel: «Noi costretti a giocare». La Uefa smentisce

A 24 ore dall’attacco al bus

Non è stata una due giorni facile, quella del Borussia Dortmund. L’attentato al bus prima del match con il Monaco, poi lo spostamento della partita alle 18.45 del giorno successivo. E infine la sconfitta, un 2-3 che ha quantomeno pregiudicato le possibilità di approdare in semifinale. Insomma, non poteva andare peggio di così. In campo e fuori, al di là della lezione di civiltà impartita nelle ore successive ai fatti di martedì.

Anche il postgara non è stato dei migliori. L’ambiente giallonero, infatti, si è molto lamentato del trattamento ricevuto dall’Uefa in merito al rinvio della partita. Portavoce del malcontento “istituzionale” del club il tecnico Tuchel, che ha sottolineato come il Borussia sia stato «costretto» a giocare dall’Uefa. «L’Uefa ci ha fatto sentire impotenti – le dichiarazioni riportate dal Guadian -, siamo stati informati dall’Uefa con un messaggio testuale. In Svizzera hanno preso questa decisione che ci riguarda direttamente. Pochi minuti dopo l’attacco, l’unica domanda che ci è stata posta riguardava la nostra condizione in merito alla partita. “Ve la sentite di giocare?”, come se sul nostro bus fosse stata lanciata una birra. L’UEFA è ansiosa di continuare a giocare e, naturalmente, dobbiamo andare avanti, ma abbiamo ancora voglia di essere competitivi».

Le proteste di giocatori e tifosi

Anche alcuni calciatori, primo tra tutti Nuri Sahin, si sono schierati contro la federazione internazionale per la decisione di posticipare semplicemente il match. I tifosi del Signal Iduna Park, come vediamo anche dall’immagine in apertura, hanno sostenuto la squadra ma al tempo stesso hanno avuto parole poco edificanti per la scelta dell’Uefa. Che, dal canto suo, si difende da ogni accusa. Secondo una dichiarazione ufficiale, tutte le decisioni sono state prese «di comune accordo» con il club. Anzi, «non c’erano segnali né richieste di non giocare da parte di nessuna delle due squadre». Insomma, un caso sgradevole che chiude una partita letteralmente funestata dagli eventi esterni. Un peccato, davvero, non aver giocato all’insegna della serenità: in campo c’è stato il meglio del calcio europeo, nonostante tutto.

ilnapolista © riproduzione riservata