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I cinque gesti tecnici di Napoli-Juventus: Callejon libera Insigne, i flash dei centravanti

Il match di ieri sera in pillole: per il Napoli, Milik e Pavoletti in due momenti di gran tecnica; nella Juve, la magia di Alex Sandro.

I cinque gesti tecnici di Napoli-Juventus: Callejon libera Insigne, i flash dei centravanti

Il colpo di tacco di Milik

Sembra un’azione del “vecchio” Napoli, quello di inizio stagione, prima dell’infortunio del polacco. Con una prima punta a fare da perno centrale. Verticalizzazione su Milik, copertura del pallone e giocata (extralusso) a favore del compagno più vicino. Il resto è logica conseguenza della qualità e degli automatismi ormai interiorizzati dagli azzurri. Manca solo il gol. Peccato, perché poteva dare tutt’altro indirizzo psicologico alla partita. Ma quest’azione ci dice che forse il Napoli non ha dimenticato come si gioca con un centravanti classico. E che quel centravanti, nel finale di stagione, tornerà utile.

 

Il gol di Hamsik

La palla arriva al capitano in maniera un po’ casuale, dopo una chiusura bianconera su Callejon. Ciò che non è casuale è il senso della posizione di Marek, che come al solito sa di doversi trovare lì. E non è casuale nemmeno la sua ormai arcinota proprietà di calcio. Interno destro secco, di prima intenzione, sul primo palo. Neto era leggermente coperto, ma nemmeno col la visuale sgombra avrebbe mai potuto pensare di arrivare su un tiro simile.

Il numero di Alex Sandro su Zielinski

L’azione del 2-1 bianconero parte da un uno contro uno a centrocampo, in posizione decentrata. Non sembra una situazione con grandi presupposti di pericolosità, ma il brasiliano crede nella possibilità di trovare un break e legge bene la postura troppo morbida del centrocampista azzurro (a proposito, non sembra più lui: cosa gli è successo?) e se lo beve come un bicchier d’acqua con un gioco di gambe. Il ripiegamento troppo lento di Diawara e Hamsik fa il resto nello spezzare in due la squadra.

 

Dribbling e assist di Callejon per Insigne

Pensate che lo spagnolo sia fondamentale nel Napoli solo per la capacità aerobica nelle due fasi e per i continui tagli offensivi? Allora non avete capito niente. Callejon il pallone sa anche giocarlo, in maniera più che discreta. Si allenava con Cristiano Ronaldo, e per Mourinho era il cambio naturale dell’asso portoghese. Non può essere un caso e nell’azione del 3-2 ce lo ricorda: inserimento, dribbling su Benatia talmente elegante da sembrare irreale, finta di tirare e scarico all’indietro, col terzo occhio, per l’accorrente Insigne. Chapeau.

 

L’attimo in cui Pavoletti sembra Higuain

Prima abbiamo parlato di Milik, ma rischiamo di dimenticarci che il Napoli ha anche un altro centravanti vecchia maniera. Pavoletti non ha avuto grandi possibilità per mettersi in mostra ed è sembrato spesso un corpo estraneo al contesto tecnico di questa squadra. Poi, ieri, nel finale, il momento. Una palla che gli arriva, un po’ sporca, a centro area. E’ girato spalle alla porta, ma sa perfettamente cosa fare, e lo fa: apertura del compasso a fermare il pallone col sinistro e giravolta immediata con il destro. Il piede di Benatia salva Neto, quella palla sarebbe entrata senza possibilità di replica.

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