Il match di Dortmund mette a confronto due dimensioni più alte, ma non troppo lontane dal Napoli: un modo per prendere esempio, più di Juve-Barça.
Per prendere esempio
In un mondo ideale e bellissimo, i televisori dei tifosi del Napoli, questa sera, dovrebbero essere sintonizzati su Mediaset Premium. Mediaset Premium, badate bene. Sì, perché la Juve va giustamente in chiaro su Canale 5. Sul Pay per View, invece, c’è Borussia Dortmund-Monaco. Che, semplicemente, è la partita più bella, attesa e significativa di questi quarti di finale di Champions League.
Borussia e Monaco sono due delle cose più vicine al Napoli che possano esistere nel mondo del calcio. Proprio perché un loro passaggio del turno, una delle due dovrà arrivare necessariamente in semifinale, difficilmente designerà una vincitrice della competizione. Ma, comunque, indicherà senza timore di smentita la squadra più hype della Champions di quest’anno. Il progetto di calcio europei “di seconda fascia” che avrà fatto il percorso più lungo. Una possibile avversaria dell’Atletico Madrid (o del Leicester, ma è complicato pensare agli inglesi che buttano fuori Simeone) nella corsa alla finale di una Cenerentola. Per tutto questo, i tifosi del Napoli non dovrebbero guardare la Juventus. Ma Borussia Dortmund-Monaco. Per prendere esempio. Per non fare il tifo, e per godersi una proiezione di se stessi.
«Non c’era alternativa»
Non sappiamo se in Francia o in Germania esista o meno un dibattito sul fatto che Borussia Dortmund e Monaco giochino “solo” bene, senza vincere. Anche loro, esattamente come il Napoli, hanno a che fare con delle corazzate multimilionarie che fanno dittatura in campionato e in coppa. Bayern Monaco e Psg, ovviamente. Tutti sono sono consapevoli di se stessi e degli avversari, raccontano apertamente dei propri obiettivi.
Quest’estate, il Ceo del Dortmund Hans-Joachim Watkze ha parlato così a chi gli chiedeva le motivazioni dell’ennesima rivoluzione di mercato, la cessione di Hummels e Mkhitarian e gli acquisti di tanti giovani: «Non c’era alternativa, anche se questo rappresenta il più grande cambiamento che abbiamo vissuto negli ultimi dieci anni. Chi individua il Borussia della prossima stagione come competitor del Bayern racconta un’illusione. Il nostro obiettivo è qualificarci alla prossima Champions League. E far crescere i nostri ragazzi». Il Monaco è primo in classifica, ma la partenza ad agosto 2016 non era stata molto diversa da questa.
Essere forti vuol dire essere convinti, ma consapevoli
Come dire: portare avanti un progetto, essere coscienti della propria dimensione. Questo hanno fatto Borussia Dortmund e Monaco, e alla fine hanno vinto loro. I primi hanno sopravanzato il Real nel girone eliminatorio, i secondi hanno eliminato il Manchester City agli ottavi. Sì, sono più avanti del Napoli senza dubbio. Ed è per questo che il Napoli dovrebbe guardare la partita di questa sera, e per “il Napoli” intendiamo il club, l’ambiente, i tifosi. Per il club può essere un esempio di organizzazione, tattica e strutturale. Sì, anche tattica: entrambe le squadre sono guidate da allenatori che praticano un gioco offensivo, proattivo, non convenzionale. Non molto distante da Sarri, se non fosse che Bundes e Ligue 1 sono terreni più fertili per rivoluzioni di campo.
C’è lo stadio, lo splendido Westfalen: una chiamata per la società, ma anche per le istituzioni. E infine, come detto, l’ambiente. Come abbiamo scritto sopra, parliamo di due sistemi calcistici identificati club che sono consapevoli della propria dimensione. Che sono consapevoli della presenza di squadre più forti. La vittoria non è un’ossessione necessaria. È una possibilità da inseguire, non la discriminante sul giudizio di una stagione. Di un progetto.
Tendere al meglio, tendere al possibile
Guardare a Juventus-Barcellona come a un obiettivo perseguibile potrebbe essere eccessivo, irriverente. Borussia Dortmund-Monaco è più vicina alla dimensione di questo Napoli, a quello che il Napoli sta provando a essere. Due club che hanno giocato la finale di Champions, ma che hanno in tutto un trofeo europeo in più (il Borussia) e uno in meno (il Monaco, fermo a zero) rispetto al Napoli. Narrazioni prossime, non lontane come quelle storiche e storicamente riconosciute di bianconeri e azulgrana. Un riferimento a cui tendere, per il futuro prossimo e per quello lontano. In ogni campo, per ogni senso.
E poi, la certezza di assistere a una partita aperta, senza calcoli o speculazioni. Non è un passaggio contro la Juventus, è solo che la Juventus può pensare di dover vincere. O almeno di poterlo fare. Il suo ruolo, la sua storia e la sua condizione attuale glielo impongono. Il Barça è un’incognita, po’ esse’ piuma e po’ esse’ fero, come il Principe di Bianco, Rosso e Verdone. Borussia-Monaco è una certezza spettacolare, è l’incoscienza, è la sfrontatezza, la spensieratezza vestita di giallo e biancorosso. Non c’è il rischio di rimanere delusi, anche se finisse 0-0. Lemar, Bakayoko, Mbappé, Pulisic, Weigl, Dembélé. Gente per cui vale la pena passare al pay per view, e ne abbiamo volutamente saltato qualcuno. È un modo per invogliarvi a vedere la partita giusta. Per sentirsi vicini, per imparare come si fa a laurearsi. Il Napoli è iscritto allo stesso corso universitario.