ilNapolista

Non piangiamoci il morto prima di aver giocato i nostri ritorni

Il Napoli, Sarri, tutti ascoltino Down in Mississippi nella versione di Mavis Staples. Pensiamo a noi, non agli arbitri né agli addizionali.

Non piangiamoci il morto prima di aver giocato i nostri ritorni
Milik rincorso dalla Juventus (Cuomo)

Down in Mississippi

Stanotte ho ascoltato Down in Mississippi nella straordinaria versione di Mavis Staples. Facciamoci un favore, ascoltiamola in questi giorni, prima di sabato, prima di martedì prossimo. La ascoltino i giocatori. La ascolti Sarri. Al mondo non esiste nulla di più a sud del Mississippi, di più sordo abissale ed ingiusto del Mississippi, dove solo una manciata di neri sono tornati vivi per raccontare. Una terra in cui i bianchi avevano stabilito una stagione di caccia ai conigli, sparando ai quali fuori tempo massimo si andava in galera, ma in cui nessuno beccava una multa se ammazzava un negro. Ma quelli tra i negroes tornati hanno scritto canzoni come questa, larghe, grevi e gioiose, tra complicati accordi di settima che i bianchi hanno dovuto imparare con fatica nei conservatori.

Rimaniamo sugli errori nostri

Non piangiamoci il morto prima di aver giocato i nostri ritorni. Solo i bianchi si fermani alle andate. I ritorni sono tutti davanti a noi. Non piangiamo prima di aver provato i nostri appelli. Di aver preparato le nostre cassazioni. Quarantacinque minuti duri allo Stadium sono tanti. Poi, come al solito abbagliati, nel vortice della cupio dissolvi abbiamo gettato tutto via. Sempre lo stesso terrore da neri fasulli, da terroni distratti. Lasciamo stare l’errore degli altri, che non possiamo controllare. Rimaniamo sui nostri, sui quali abbiamo controllo.

Lasciate perdere i Masanielli per ogni stagione

Prima di sfogarvi e urlare che tutto cade sotto il peso della corruzione, prima di ingigantire semplici errori di un arbitro, ascoltate Down in Mississippi, nelle parole di J.B.Lenoir, quando canta: “Non ho niente contro il Mississippi / era anche la casa di mia moglie / ma mi considero un uomo fortunato / a esserne venuto via vivo”. A noi serve questo spirito negro, meno canzonette e più sangue che si raggela, lo spirito del sud fiero e temprato, concentrato solo su di sé, al di sopra della storia, con gli occhi perennemente spalancati. Se persino Lenoir non ha niente contro il Mississippi, neanche il Napoli coraggioso ne avrà contro arbitri, addizionali, commentatori e addetti a questi strani lavori. Lasciate perdere i masanielli per ogni stagione.

Giochiamo. Balliamo. Recuperiamo queste forze come uomini veri, sull’onda della frase della donna più negra della storia, Filumena Marturano, di fronte al suo aguzzino: “Ll’uocchie mieie so’ asciutte comm’ all’esca”. Down in Mississippi. Forza Ciuccio.

ilnapolista © riproduzione riservata