«Benitez mi ha chiamato a Napoli promettendomi che sarei diventato un protagonista, che sarei stato felice. Ora la mia felicità è qui, speriamo di dare una grande gioia al pubblico partenopeo».
Ex di turno
Si definivano così, una volta, i calciatori che affrontavano le squadre da cui provenivano. Cioè in realtà di dice ancora oggi, solo che l’espressione è caduta un po’ in disuso, pare un po’ arcaica. José Maria Callejon è una bella storia di questo Real Madrid-Napoli. Come Albiol, anche lui è arrivato in azzurro direttamente dalla Casa Blanca. José, però, ha saputo imporsi più di Raul in azzurro. Forse è semplicemente una questione di ruolo, e di titolarità. Erano tre anni che il numero 7 azzurro non saltava un solo match di campionato.
As, testata spagnola vicina alla casa Real, ha intervistato Callejon a Castel Volturno. La prima domanda, ovviamente, è su questo incrocio del cuore. Una cosa sognata, ma inattesa: «Speravo e sognavo di tornare al Bernabeu. Certo, non mi aspettavo accadesse ora. Agli ottavi è presto per beccare il Madrid, ma il sorteggio così ha voluto. L’accoglienza da parte nostra? È una sfida per tutti. Ma fino a sabato non possiamo parlarne nello spogliatoio, altrimenti il mister s’arrabbia».
Sarri
Un po’ ci aspettavamo che Sarri potesse essere così intransigente nei confronti della sola idea di Real-Napoli. il suo personaggio. Quello che, per Callejon, è valso un’immediata scintilla: «Offerte dalla Spagna dopo l’addio di Benitez? Nessuna, in realtà io aspettavo di conoscere il nuovo allenatore. Sarri, appena arrivato al Napoli, mi colpì subito. Ha avuto un impatto stupendo col gruppo e il suo sistema di gioco ci piacque tantissimo. Mi disse che contava su di me, mi spiegò le sue idee e mi sono legato a lui subito. I risultati parlano chiaro».
Callejon racconta il rapporto col tecnico toscano, il suo calcio, i suoi metodi: «Nel faccia a faccia con i calciatori, Sarri trasmette tanto, dice ciò che pensa e questa è una grandissima virtù. Adoriamo i suoi metodi di allenamento. Predica il possesso palla, vuole che giochiamo all’attacco, vuole che ci divertiamo. E ci riesce: si diverte anche Pepe Reina in porta».
Eppure, ancora niente scudetto: «Stiamo crescendo, la strada è quella giusta. Dobbiamo essere più maturi quando bisogna gestire certe gare, e magari avere un po’ di fortuna i più. Siamo più contenti ora che vestiamo il bianco? Sì, è una scelta del club e ci piace perché i risultati sono buoni. Mentalmente ci siamo convinti di essere un’ottima squadra, che stiamo lavorando benissimo. Gli elogi ci danno fiducia e determinazione per continuare in questo modo».
Il Real e Benitez
Per José Callejon, andaluso di Motril, le giovanili col Castilla e tre stagioni in prima squadra al Real con José Mourinho. I ricordi di allora e i giudizi di oggi: «Ho contatti con Sergio Ramos e Morata, ho fatto i complimenti a Cristiano per il Pallone d’Oro. Che compagno di squadra è CR7? Una persona assolutamente normale, semplice. Un gran lavoratore: arriva per primo e va via per ultimo. Quando mi allenavo con lui, cercavo sempre di rubargli qualche segreto. Non capita tutti i giorni di lavorare col migliore al mondo. Mourinho? Ho un gran rapporto con lui, ma non ci siamo sentiti».
Rafa: «Con Benitez, invece, ci siamo scambiati qualche sms. Mi ha detto che ha visto la partita col Bologna e che era dispiaciuto per la mia espulsione, augurandosi che la mia squalifica fosse di una sola giornata. Mi ha portato fortuna. La sua frase sui 20 gol una volta arrivato al Napoli? Mise un po’ di pressione, alla fine ha funzionato. Mi ha chiamato in un momento in cui volevo diventare protagonista in campo, mi disse che sarei stato felice al Napoli. Non ho dubitato nemmeno un istante. Posso solo dirgli grazie».
Il ruolo di Callejon, anche in Spagna: «Mi vedo come quello che sono, ‘interior puro’. Non lo cambierei con nessun altro ruolo. In Spagna, tra Real ed Espanyol, ho avuto il giusto spazio. Pensa che con il Real pensavo di giocare di meno, invece riuscì ad avere un buon minutaggio. Il futuro? Ho rinnovato il contratto con il Napoli, la mia felicità è qui. Ora abbiamo questo match bellissimo, noi dobbiamo stare attenti praticamente a tutto ma anche loro devono temere il Napoli. Siamo in un buon momento di gioco, viviamo una gran striscia di risultati positivi, e avremo il ritorno al San Paolo che sarà uno spettacolo. Sal giorno del sorteggio in città non si parla d’altro. C’è grande entusiasmo, i napoletani meritano di vivere una grande gioia». Come dire: amen.