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Guida ragionata per l’acquisto del nuovo terzino del Napoli

L’altro grande tema di mercato del Napoli in vista della finestra di gennaio. Serve un terzino? Sì, e il profilo giusto è quello della giovane scommessa.

Guida ragionata per l’acquisto del nuovo terzino del Napoli

Serve un esterno basso?

Sei giorni fa, abbiamo utilizzato lo stesso titolo per lo stesso articolo, scritto in modo da tracciare un identikit del prossimo centravanti del Napoli. Ci riproviamo con il terzino, prendendo spunto dalla situazione dell’organico e dalle parole di Gianluca Di Marzio, oggi. Che, a Radio Marte, ha detto che il Napoli acquisterebbe solo un esterno basso giovane, in modo da poter “sostituire” Ghoulam più in prospettiva che nell’immediato. Che poi, in fondo, era la tesi del nostro pezzo sul centravanti: meglio un giovane rampante, di Pavoletti. Un Milik, uno Zielinski. Alla fine, non ci abbiamo preso, perché pare debba arrivare proprio il centravanti del Genoa. Ci riproviamo con il terzino, provando prima a capire se serva davvero al Napoli.

Ambidestro

Sì, serve. Più che un terzino dal profilo tattico e tecnico definito, occorrerebbe di più un profilo ancora da plasmare. Basta leggere la rosa, per capire il perché: Napoli completo sugli esterni difensivi, con  quattro uomini per due maglie più un’alternativa adattata. Ovvero: Hysaj e Maggio a destra (con Maksimovic come adattabile) e Ghoulam e Strinic a sinistra (con Hysaj in seconda battuta). Quindi, al netto dell’assenza di Ghoulam, il Napoli non ha urgente bisogno di un esterno difensivo. Quindi, a maggior ragione la soluzione ideale sarebbe l’acquisto di un giovane con alcune peculiarità fondamentali.

La prima è quella (tutta moderna) della doppia fascia. Ovvero, della possibilità di essere utilizzato a destra come a sinistra. Come i terzini moderni, del resto: si pensi a Darmian, De Sciglio, lo stesso capostipite Zambrotta di qualche anno fa. Sarebbe l’ideale per il Napoli, perché permetterebbe a questo eventuale calciatore di essere utilizzato come riserva di Strinic in questo gennaio di Coppa d’Africa, come di ambire al sub-ruolo che più di ogni altro, nell’organico di Sarri, necessita di un nuovo interprete. Ovvero, il terzino destro.

Giovane, disponibile alla panchina

Non ce ne voglia Christian Maggio, lontanissimo parente del calciatore in declino dello scorso campionato. Professionista serio, rigoroso, ottimo quest’anno quando è stato chiamato in causa e in forma già dai primi allenamenti di Dimaro. Però, iniziare a pensare a un futuro senza di lui è giusto anche – se non innanzitutto – nei suoi confronti. Quasi per rispetto di quello che è stato, cioè un’assoluta colonna di questi anni di rinascita azzurra. Dopo Hysaj, quindi, occorre un innesto a lungo termine su quella fascia. Che possa dare il cambio all’albanese senza perdere in qualità assoluta dell’undici in campo, un po’ come avviene oggi per tutti i ruoli del centrocampo.

La seconda caratteristica discende a pioggia da tutte queste considerazioni: la disponibilità ad andare in panchina. O, comunque, ad accettare un periodo di apprendistato gerarchico, sia tecnico che tattico. Per questo, l’idea di un calciatore giovane e futuribile è quella più giusta, anche a costo di un investimento importante. Perché la strada alternativa sarebbe quella del crack, del De Sciglio della situazione per intenderci. Ma è una possibilità difficilmente praticabile, soprattutto in un mercato di riparazione invernale. E, soprattutto, per un ruolo che soffre da anni di penuria di interpreti come quello di esterno basso.

Qualche nome (vecchio e nuovo)

A questo punto, fare i nomi diventa lo step successivo. Il primo che ci viene in mente l’abbiamo già trattato sul Napolista, ed è quello di Jeremy Toljan, terzino ambidestro dell’Hoffenheim. Si è messo in luce agli ultimi Giochi Olimpici, ha disputato 9 partite quest’anno con un gol e un assist. Qualche mese fa, scrivevamo così:

Nelle 18 partite giocate l’anno scorso in Bundesliga con la sua squadra, l’Hoffenheim, Toljan ha messo insieme una media di 6 interventi difensivi a partita tra palle intercettate, rilanciate e conclusioni bloccate.Dall’altra parte del campo, numeri non altrettanto esaltanti ma comunque non da disprezzare: 6 occasioni offensive create (key passes), un gol segnato (contro il Wolfsburg, conclusione di destro, il 17 ottobre di un anno fa) e il 73% dei passaggi riusciti, con il dettaglio del 61,7% come passaggi giocati in avanti.

Altri nomi di questa shortlist sarebbero quelli esotici di Jonny Castro, canterano del Celta Vigo e protagonista di un grande inizio di stagione. Oppure quello di Douglas Santos, esterno (lui più prettamente sinistro) passato anche per l’Udinese prima di rivelarsi nell’Amburgo in questa prima parte di anno calcistico. Per rimanere all’Italia, gli obiettivi potrebbero essere Silvan Widmer dell’Udinese, capace di disimpegnarsi anche a sinistra. Oppure Davide Zappacosta, che domenica vedremo di scena al San Paolo col Torino di Mihajlovic.Dopo una stagione di apprendistato, giusto l’ultima, l’ex Atalanta è riuscito a conquistare un posto da titolare coi granata, con Barreca sull’altra fascia. Ha giocato a sinistra con Ventura, potrebbe fare a caso del Napoli.

Come Hysaj e Ghoulam

Insomma, in conclusione: per rendere concreto e utile questo investimento, il Napoli ha bisogno di un acquisto che in qualche modo confermi la sua politica. Anzi, che la espanda anche a un ruolo delicato come quello dell’esterno basso. Del resto, gli investimenti con gli attuali titolari del Napoli, Hysaj e Ghoulam, nascono proprio così. Scommesse vinte. Il passato insegna sempre qualcosa.

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