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Chi è Jeremy Toljan, il terzino perfetto per il Napoli al mercato di gennaio

Età verde, duttilità tattica. Ma anche prezzo accessibile, esperienza internazionale e la possibilità di crescere senza pressioni. Il profilo ideale per il modello Napoli.

Una ricerca veloce in rete ci fa capire perché Jeremy Toljan potrebbe essere il profilo giusto per il Napoli. È una questione di aderenza con il tempo e con il progetto: Toljan è espressione di modernità, innanzitutto. Lo capisci guardando il suo dna multiculturale (è tedesco, ma possiede le credenziali per giocare con le nazionali di Stati Uniti e Croazia) e la sua versatilità in campo. Transfermarkt, che è un po’ la bibbia per scoprire caratteristiche e storico di un calciatore, sostiene che possa giocare indifferentemente nei tre ruoli della difesa (fascia destra, fascia sinistra e centrale); un articolo di Sport1 lo definisce “Allrounder” difensivo. Su questo punto, dunque, c’è di che fidarsi.

Se tanto mi dà tanto, Jeremy Toljan è quindi il calciatore che il Napoli sta cercando. Il profilo che, più per mancanza di tempo e per contingenze varie (do you remember Santon?), è mancato al mercato azzurro. Alla fine, si è deciso di battere una strada a doppia corsia: la conferma della batteria dei terzini dello scorso anno e l’integrazione di un calciatore polivalente, quel Nikola Maksimovic che l’attuale ct della Nazionale italiana ha schierato anche nel ruolo di laterale destro. Un adattamento, certo. Che però esiste, è una possibilità. In attesa di coprire meglio il ruolo del cursore difensivo di fascia, l’unico ruolo su cui il Napoli ha temporeggiato, non avendo la possibilità di garantire a un grande nome (Darmian? De Sciglio?) uno stipendio in grado di controbilanciare un primo approccio come alternativa di Hysaj (soprattutto lui, dato che i due terzini italiani di cui sopra giocano preferibilmente a destra) o di Ghoulam.

Quindi, appunto, Toljan. Che è come Rog, Diawara, Zielinski. Stessa narrazione, stesso macrogruppo di calciatori. Tanto che, sempre Sport1.de, in un articolo sugli “eroi d’argento di Rio” (la Germania olimpica ha perso ai rigori la finale contro il Brasile), azzarda addirittura un paragone con Philip Lahm. Ha esagerato, certo, ma la suggesione esiste. Intanto, come detto, il doppio ruolo. Poi, la capacità di mettere insieme, bene, fase difensiva e offensiva. Lo leggi nei numeri: nelle 18 partite giocate l’anno scorso in Bundesliga con la sua squadra, l’Hoffenheim, Toljan ha messo insieme una media di 6 interventi difensivi a partita tra palle intercettate, rilanciate e conclusioni bloccate. Dall’altra parte del campo, numeri non altrettanto esaltanti ma comunque non da disprezzare: 6 occasioni offensive create (key passes), un gol segnato (contro il Wolfsburg, conclusione di destro, il 17 ottobre di un anno fa) e il 73% dei passaggi riusciti, con il dettaglio del 61,7% come passaggi giocati in avanti.

In Germania, alcuni rumors hanno avvicinato Toljan praticamente a tutti: si è parlato di Napoli, ovviamente, ma anche di Bayern Monaco, Psg e Juventus. Non tutto sarà vero, le notizie di mercato vanno sempre e comunque pesate. Però, in qualche modo, il calciatore “vanta” una shortlist di club molto importanti che sarebbero interessati al suo acquisto. Lo sforzo cui il Napoli andrebbe incontro, al di là di una possibile asta al rialzo, non sarebbe eccessivo: secondo Transfermartk, Toljan ha un valore abbastanza contenuto, 2,5 milioni di euro. Ipotizzare un suo arrivo per una cifra tra i 5 e i 6 milioni di euro non sarebbe un azzardo, e permetterebbe di coprire in un sol colpo due ruoli in cui il Napoli difetta o difetterà: il vice-Hysaj, slot per cui Maggio non offre più determinate garanzie; e il supporto a Strinic nel momento in cui Ghoulam abbandonerà la barca per servire il suo Senegal in Coppa d’Africa. Oltre al prezzo abbordabile e al profilo futuribile, Jeremy Toljan ha dalla sua anche una certa esperienza internazionale, seppur limitata al contesto delle nazionali giovanili (26 presenze nelle varie Under tedesche, l’ottima partecipazione alle ultime Olimpiadi), e la caratteristica di poter essere arruolato come calciatore “da apprendistato”. Uno da far crescere, da poter mettere in panchina senza rischiare di bruciarlo e poi da inserire gradualmente. Un investimento sul futuro, una roba in linea con quanto fatto dal Napoli in questo calciomercato.

E poi, pure un’occasione per riscrivere un rapporto, cancellare un ricordo, ribaltare un tabù. Nella storia del Napoli c’è un solo calciatore tedesco: Thorsten Flick. Il nome può bastare.

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