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L’unico precedente del Napoli in Turchia: quattro a zero in casa del Trabzonspor

Il gol casuale di Henrique, il rigore fallito da Mertens e il suggello di Zapata. Ma, soprattutto, la notte da favola di Manolo Gabbiadini, un gol e un assist. Buon auspicio?

L’unico precedente del Napoli in Turchia: quattro a zero in casa del Trabzonspor

C’è tanta carne da mettere al fuoco, riguardo questa partita. Mai, prima di quel 19 febbraio 2015, il Napoli era stato accoppiato ad una squadra di Turchia per un sorteggio europeo. Che poi, a dir la verità geografica, non è che in questo caso il termine “europeo” sia perfettamente calzante: Trabzon, in italiano Trebisonda, è una splendida cittadina di 300mila abitanti che si affaccia sul Mar Nero, molto più vicina all’Iraq che ad Istanbul, che è il luogo del match di stasera ed è una città sostanzialmente europea.

Comunque, il Napoli a Trabzon è una cosa che si sa fin dai sorteggi di dicembre. È solo che all’appuntamento arriva una squadra reduce da un momento contraddittorio: quattro vittorie in campionato (più i passaggi del turno in Coppa Italia contro Udinese e Inter), ma poi l’incredibile scivolone di Palermo, un 1-3 che sancì la retrocessione di Rafael a dodicesimo e rimise in discussione la stagione azzurra. Quella del Barbera, nella notte di San Valentino, fu una delle peggiori esibizioni di quell’annata, e parve un segnale indicativo (negativo) in vista di una trasferta nel solito “ambiente caldo”, contro la solita “squadra che farà la partita della vita”, etc. Insomma, i soliti e ripetitivi cliché riferiti ai club turchi impegnati nelle coppe europee.


Andò così, benissimo. In Turchia gioca un Napoli dominante, Benitez schiera il nuovo arrivato Gabbiadini nel tridente alle spalle di Higuain, con Mertens e De Guzman. Definiamolo turnover, che va di moda pure oggi. In difesa, ecco Henrique a destra e Ghoulam a sinistra, Gargano a fare diga (con Inler) davanti alla coppia centrale Koulibaly-Albiol.

Il Napoli va in vantaggio con Henrique, un gol casuale che ricorderete tutti con una certa ironia (palla rilanciata dalla difesa e colpo di testa tipo incornata di toro del difensore brasiliano); poi Higuain (servito da Gabbiadini), poi Gabbiadini (servito da Albiol), poi Mertens che sbaglia il rigore dello 0-4 e Zapata che riesce a metterlo, questo quarto gol. Insomma, una grande notte. Un buon augurio per Gabbiadini, una vittoria che mise il Napoli al riparo per il ritorno. Che finirà 1-0, ma che di fatto non si giocherà.

Per farvi capire quanto il clima di quei giorni sia simile a quello di oggi, una selezione di alcune pillole di Gianluigi Trapani. Che già allora scriveva sul Napolista e già allora coglieva con ironia tante belle sfumature:

– Dopo un risultato così eclatante non si riesce mai a stabilire se gli avversari siano stati troppo morti o i nostri troppo forti.

– I turchi sono quarti in campionato con il secondo miglior attacco. Provenivano da un periodo positivo (3 vittorie e 2 pari). In casa sono molto temibili e compaiono spesso nelle classifiche mondiali del tifo più caldo. Gli azzurri invece avevano steccato a Palermo, minando le certezze costruite in questi ultimi due mesi, Belen si è dichiarata tifosa del Napoli, producendo le ire degli altri supporter e i bookmakers ci davano per favoriti. Sgrat.

Tutto questo per dire che io, del Napoli di Europa League, specie in trasferta, mi fido sempre poco.

– Molti temevano infatti il famigerato inferno di Trebisonda (che già nella sua dicitura, riempie la bocca e incute timore). Inferno di Trebisonda.

Ho rivisto la classe e la leggiadria di una ballerina. Gabbiadini e Cuccarini, per me non c’è differenza. Da ieri è il più amato dai napoletani.

– E per far felice i tifosi, in caso di trionfo finale, oltre a Belen che ha promesso di vestirsi, Gabbiadini ha giurato che si farà una risata. Gabbiaridi.

Esatto, non è cambiato (quasi) niente. Turchia ieri, Turchia oggi. La speranza, ovviamente, sta in quel “quasi”: se pure il risultato finale si mantenesse inalterato, sarebbe meglio.

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