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Gravina incassa in polemico silenzio la sconfitta sull’Authority dei conti del calcio (Corsera)

Ci saranno un presidente e sei elementi di nomina governativa: due componenti saranno il presidente dell’Inps e dell’agenzia delle Entrate

Gravina incassa in polemico silenzio la sconfitta sull’Authority dei conti del calcio (Corsera)
Ci Bari 14/10/2023 - qualificazioni Euro 2024 / Italia-Malta / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Gravina incassa in polemico silenzio la sconfitta sull’Authority dei conti del calcio. Lo scrive il Corriere della Sera.

Nonostante la richiesta del presidente del Coni e di Gabriele Gravina di trattenere all’interno del recinto sportivo la sorveglianza sui conti di calcio e basket, anche per non urtare la suscettibilità di Uefa e Fifa (a cui la Federcalcio ha inviato il testo), il ministro Abodi è andato dritto per la propria strada. Dei suggerimenti contenuti nella controproposta presentata nella Giunta del Coni, non ci sono tracce: quella che doveva essere un’agenzia, poi un’authority e ora una commissione è composta di un presidente e sei elementi, di nomina governativa (fra ministero dello Sport e del Mef): due componenti saranno il presidente dell’Inps e dell’agenzia delle Entrate, mentre due, piccola concessione, saranno indicati dalle federazioni. Elemento che certo non gratifica Gravina che resta in polemico silenzio: l’aspetto più sorprendente della norma viene considerata l’indicazione del 30 aprile come data ultima per le risultanze ai fini dell’iscrizione ai campionati. Una scadenza quanto meno anomala, posizionata a campionato in corso.

Ha vinto Abodi e ha perso Gravina: il consiglio dei ministri ha approvato la commissione che controllerà i conti del calcio

Si chiama commissione. Non agenzia, tantomeno authority, ma il concetto è chiaro: Abodi ha battuto il calcio. Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto sportivo che vara la “commissione indipendente per il controllo economico-finanziario” sui club sportivi professionistici di calcio e basket. Lo ha annunciato lo stesso ministro dello Sport, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. La vicenda del passaggio dell’Inter al fondo Oaktree è, per Abodi, la pistola fumante: la dimostrazione che il sistema così com’è non è capace di autoregolarsi.

“Non c’è alcun pericolo per l’autonomia sport – ha detto – La commissione farà valutazioni oggettive, le federazioni prenderanno decisioni. Rischio di squadre italiane fuori dalle competizioni internazionali? Non ci sono norme in contrasto con l’autonomia dello sport. La norma prevede precisi criteri; la commissione consegnerà le sue valutazioni alle federazioni che poi prenderanno le loro determinazioni sulle iscrizioni ai campionati”.

La Commissione è l’ente terzo che dovrà certificare la regolarità della gestione economica e finanziaria delle società, di fatto togliendo questo potere alla Covisoc della federazione. Entro il 30 settembre di ogni anno, la Commissione presenterà una relazione al Parlamento e al presidente del Consiglio dei ministri, o all’Autorità politica delegata in materia di sport, sui risultati delle attività svolte nell’anno precedente e sull’andamento degli equilibri economico-finanziari delle società sportive professionistiche.

Sarà composta da un presidente e sei componenti, le cui nomine arriveranno con un altro decreto. Ci saranno il presidente dell’Inps e il direttore dell’Agenzia delle Entrate. Il presidente e gli altri quattro invece saranno scelti tra magistrati contabili, professori universitari nelle materie economiche, giuridiche e finanziarie, avvocati o commercialisti. La durata del mandato è di sette anni e non c’è possibilità di conferma.

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