ilNapolista

Le cose belle: Diawara-James Brown e Gabbiadini ritrovato

Non tutto è da buttare in Napoli-Besiktas. Ecco sei aspetti positivi della serata di Champions: c’è anche il pubblico che non ha fischiato.

Le cose belle: Diawara-James Brown e Gabbiadini ritrovato
Diawara all'esordio in Champions League: Napoli-Besiktas (foto Cuomo)

Su col morale. Tra un’analisi tattica e una notizia, il Napolista oggi ha pensato di proporvi uno spazio positivo che potremmo definire “il segreto di Pollyanna” l’orfanella di dodici anni che provava a tramutare in positivo gli – ahilei – tanti aspetti negativi della sua vita. Ecco, proviamo a farlo anche col nostro Napoli dopo la sconfitta interna col Besiktas.

ASPETTI POSITIVI.

  1. Direi l’ingresso in campo di Amadou Diawara che si è impossessato del centro del campo alla James Brown. Sembrava il padre di “I feel good”, ha dato un tocco di soul alla partita. Ed è stato piacevole notare come il suo ingresso sia statao accolto positivamente accolto dal pubblico che era troppo incredulo per esprimere appieno la propria felicità.
  2. Il Gabbia. Signori, lo avevamo dato per cadavere. Sul web circolavano locandine del film “weekend con il morto” con Manolo protagonista. Ebbene, come Lazzaro, Gabbiadini è resuscitato. È andato dal dischetto e ha realizzato un gol pesante. Chiamarlo rigore, però no, chiamarlo rigore non si può. In una serata triste, Napoli ha ritrovato il suo attaccante che – detto per inciso – aveva anche segnato un gran bel gol ingiustamente annullato.
  3. Il falso nueve ha funzionato. Mertens ha giocato una gran bella partita, almeno per chi scrive. È stato emozionante vederlo girarsi palla al piede in un fazzoletto – di quelli Tempo, piccolini – di campo, e correre palla al piede verso la porta guardando ai lati compagni con cui dar vita a scambi. Non è vero che è stato inghiottito dai giganti del Besiktas, anzi. Ha avuto tre nitide palle gol nel primo tempo (e non è poco) e una l’ha messa dentro. Si è procurato i due rigori e ha avuto ancora un’occasione con un sinistro che ha calciato fuori.
  4. Il Sarri del post-partita. Si matura nelle sconfitte. Sarri non è più il super-eroe dello scorso anno che incarnava i sogni dei tifosi del Napoli. È un allenatore alle prese con una crisi di risultati e anche con una squadra che sta perdendo fiducia. Le sue analisi della partita sono impeccabili e anche la difesa dei suoi uomini – su tutti Jorginho – è ammirevole. Sta attraversando con grande maturità il tunnel. Bisogna dargliene atto.
  5. I calci d’angolo. Stanno diventando un’arma impropria per il Napoli. Belli, sempre. Tesi. Pericolosi. Non sono più inutili calci da fermo.
  6. Il pubblico del San Paolo che a fine partita, così come contro la Roma, non ha fischiato il Napoli alla terza sconfitta consecutiva. Grande prova di maturità (anche se quelli del Besiktas ci hanno surclassato in qualità del tifo, fatevene e facciamocene una ragione).
ilnapolista © riproduzione riservata