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Vince Guardiola, ma che partita: il City passa 2-1 a Old Trafford

Segnano De Bruyne e Ihenacho, il tecnico catalano è già il re di Manchester. Ibra segna, Pogba un fantasma.

Vince Guardiola, ma che partita: il City passa 2-1 a Old Trafford

I gol nel primo tempo, intensità e mosse tattiche nella ripresa. In estrema sintesi, il derby di Manchester appena terminato a Old Trafford. E vinto da Guardiola, per 2-1. Vantaggio City al quarto d’ora con De Bruyne, raddoppio con Ihenacho al 36esimo. Al tramonto della prima frazione, Ibra rimette il risultato in piedi per Mourinho, ma non basterà. Nel secondo tempo, tanto agonismo e pure english football. Anche se si tratta di Pep e José. Nessun gol, finisce 1-2. I Citizens sono a punteggio pieno e aspettano il Chelsea di Conte per lanciare la prima fuga.

Come detto, il primo tempo è quello dei gol. In verità è anche il periodo di gioco del City che tiene in mano le redini del gioco e il dominio tecnico ed emozionale del match. Il vantaggio è netto, meritato. Lo realizza De Bruyne su uno schema singolare per Guardiola: lancio lunghissimo dalla difesa, sponda di testa di Ihenacho e fuga di De Bruyne verso la porta. Il raddoppio è meritato, e arriva con uno scambio di ruoli: azione di De Bruyne, gran sinistro sul palo e Ihenacho ribatte in rete da due passi. La posizione è sospetta a velocità normale, ma regolarissima al replay: Blind tiene in gioco sulla destra il giovanissimo attaccante del City, schierato al posto dell’assente Aguero. Il dominio dei ragazzi di Guardiola viene in qualche modo scalfito nel finale del tempo: cross lungo in area, Bravo tocca il pallone ma si scontra con Stones; Ibrahimovic è lesto a piombare sul rimbalzo e a trovare l’unica coordinazione possibile per trovare la porta. Gara riaperta, secondo tempo che tutti si aspettano scoppiettante. Sarà bello da vedere, ma senza gol.

Mourinho cambia, entrano Ander Herrera e Rashford. L’inerzia diventa dello United che attacca a folate ma in realtà è poco incisivo. Un paio di occasioni potenziali, poi il City ritrova le misure e manda in bambola il dispositivo di pressing dei Red Devils col suo possesso ragionato. Segnerebbe anche, il Manchester United, all’apice del suo periodo positivo. Se non fosse che il tiro di Rashford, leggibilissimo, viene deviato da un Ibrahimovic in fuorigioco giusto pochi metri prima di Claudio Bravo. Le migliori occasioni le ha il City che colpisce il palo con De Bruyne (splendida conclusione sul primo palo dopo l’assist del subentrato Sané) e su un’azione d’angolo, con Otamendi chiuso da Bailly e De Gea. Nei minuti finali, Mourinho fa entrare anche Anthony Martial, ma ormai è troppo tardi. Vince Guardiola che alla fine stringe la mano al collega portoghese. A sua volta, Mourinho deve rivedere l’impostazione tattica dei suoi: completamente fuori dal gioco Pogba, poco servito (ma anche un po’ statico, gol a parte) Ibra. La strada dello United è ancora lunga, mentre sembra già più progredito il Pep-project. A Manchester, però, si sono goduti soprattutto un gran pomeriggio di calcio.

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