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#HovistoMilik, terzo episodio: «Sono Arkadiuaz Wolf. Risolvo problemi»

Prosegue l’innamoramento per il centravanti polacco. Insieme a lui, una pizzeria, Gabbiadini, un bacio in fronte e Quentin Tarantino.

#HovistoMilik, terzo episodio: «Sono Arkadiuaz Wolf. Risolvo problemi»

Quando sono a casa, vedo le partite con mio padre. Stasera ero a casa, solo che lui era andato in pizzeria perché mamma si scocciava di cucinare. Problemi di fila lo hanno costretto lì durante il primo tempo, che quindi non abbiamo seguito insieme. Dovete sapere che lui è uno di quelli o tutto bianco o tutto nero: il gioco di Sarri è stupendo quando il Napoli vince, da cambiare totalmente quando perde. È uno sportivo, però diciamo che cambia idea facilmente. Paradossalmente, però, ha dei preconcetti che sono difficili da estirpare. Non vi dico gli altri, ma quello che è entrato in scena stasera sì: Manolo Gabbiadini. Che, per dirla normalmente, è “avulso al gioco del Napoli”. Mio padre, però, è un tantino più diretto. È tornato dalla pizzeria, ha visto il primo tempo. Salutandomi, mi ha detto: «Gabbiadini s’adda atterrà!».

Il guaio è che stasera aveva ragione. Anche in un primo tempo dominato dal Napoli, Manolo non c’era. Poi, la partita si è messa male. E io, a quel punto, #HovistoMilik. È entrato, e sei minuti dopo ha toccato il suo primo pallone. Secondo me, se Hamsik leggesse questo pezzo, penserebbe la stessa cosa. #HovistoMilik che si inseriva perfettamente dietro le spalle del difensore, correndo in un modo strano ma veloce, forse non elegantissimo ma perfetto per tempi e passo. Palla nel corridoio, il primo tocco di Milik è un pallonetto dolcissimo, squisito, difficilissimo. Mentre il pallone si avvicinava verso la porta, io che sono un poco miope non riuscivo a capire se entrava. Nel frattempo, guardavo verso il televisore e vedevo compagno Arkadiusz correre verso la curva B. Già esultava, quel maledetto. Già sapeva che era gol. Le mie diottrie mancanti si sono dovute piegare alla forza della sua festa, che poi è diventata la mia. Quanto sei bello, Arek. A te ti vedo sempre bene, perché sei proprio bello.

Altri dieci minuti dopo, non mi ricordo se nel frattempo l’amore mio Arek ha toccato di nuovo il pallone, eccolo lì. In alto a destra dell’inquadratura, perché in alto a destra dell’area di rigore del Bologna secondo la visuale della Posillipo. Palla al piede, sul suo sinistro. Bruno Pizzul avrebbe detto «converge». Lo fa per pochi istanti, poi tira. È una saetta. #HovistoMilik colpire con una potenza inaudita, è il suo primo tiro da fuori che non viene ribattuto. Poi #HovistoDaCosta che la prende ma non la tiene, che è una cosa strana perché il tiro non sarebbe nemmeno angolatissimo. Ma è forte, prepotente, virile, macho, insolente e indolente, muscoloso e muscolare, dirompente, distruttivo. È gol. #NonHovistoMilik esultare di nuovo, perché mi sono abbassato a dare un bacio sulla fronte di mio padre senza dire una parola. Non sono un sentimentale, ma posso dire che questa volta «non c’era bisogno di parlare». Lui ha sgranato gli occhi, ha detto qualcosa che non mi ricordo e che sinceramente non ha importanza. Quando vedo Milik, è come quasi se mi assentassi. Sono rapito, estasiato. Mi piace proprio.

Mi piace pure il cinema. E mi piace vedere e rivedere film che già conosco, li uso tipo sonnifero per addormentarmi la notte, che faccio un po’ fatica. Uno di quelli che ho visto più volte è Pulp Fiction. Quentin Tarantino è un genio, per me. E lo dico da profano, non sono un cultore né un critico della settima arte. Mentre #HovistoMilik, mi è passato un flash nella testa. A un certo punto del film, dopo che Vince e Jule fanno una cazzata pazzesca che neanche Reina contro il Bologna, c’è un problema da risolvere. Harvey Keitel è Mr. Wolf. #HovistoMilik, stasera, fare come Mr. Wolf. Che si presenta, suona al campanello di Napoli-Bologna e risolve problemi. Alla fine, nel film, questo personaggio fantastico prende in simpatia tutti i suoi compagni d’avventura e dice di chiamarlo Winston. Il suo nome di battesimo.

«Chiamatemi Arkadiusz». Il suo nome di battesimo. Suona bene.

Stanotte rivedrò Pulp Fiction. Cercherò di rimanere sveglio per vedere questa scena. Ci proverò con tutto me stesso, lo devo a Milik. Vi farò sapere, in ogni caso, come andrà a finire.

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