È la consacrazione europea di Sarri. Il Napoli supera un avversario ostico. Due distrazioni di troppo sul 4-0.
Napoli-Benfica 4-2. Sembra un film, invece è la realtà. È una realtà persino bugiarda visto che il Napoli al 70esimo era sul 4-0. Poi qualche distrazione di troppo, a conferma che manca ancora la dovuta esperienza (la acquisiremo). Ma la serata è straordinaria. Una magica notte di Champions al San Paolo. Quattro gol al Benfica in meno di un’ora di gioco. Gol di Hamsik, Mertens, Milik su calcio di rigore e ancora Mertens. Primo posto nel girone a punteggio pieno. Sei gol fatti e tre subiti. Con quattro punti sulla seconda: il Besiktas che ha pareggiato 1-1 in casa con la Dinamo Kiev. Il Napoli bussa in maniera prepotente anche in Europa e batte la squadra numero nove del ranking Uefa. Una vittoria innanzitutto di testa, contro un avversario tutt’altro che debole, che ha giocato un ottimo primo tempo e poi nella ripresa è stato travolto dalle accelerazioni di un Napoli cinico e imprendibile.
È difficile non ubriacarsi di felicità dopo una partita del genere e sarà importante rimanere coi piedi per terra. Ma il Napoli è davvero una squadra forte, con un impianto di gioco solido. Sarri ha dovuto anche fare a meno di Albiol uscito per infortunio dopo nove minuti, al suo posto è entrato Maksimovic. Poco o nulla è cambiato, a riprova dell’intelligente calciomercato del Napoli. Per l’allenatore toscano questa partita è la giusta e meritata consacrazione europea. Il suo gioco è noto ormai in tutta Europa, ma battere il Benfica 4-1 non è da tutti. Questo Napoli, che tutti definivano orfano di Higuain, ha segnato venti gol in otto partite, una media di 2,5 a partita. Solo una volta, a Genova contro il Genoa, è rimasto a secco con due rigori negati. E questa sera Sarri ha fatto esordire anche Giaccherini, oltre al già citato Maksimovic.
È difficile descrivere questa partita. Un primo tempo equilibrato, poi un inizio ripresa che ha sconvolto gli equilibri. Tre gol in meno di un quarto d’ora dopo l’1-0 del primo tempo con un colpo di testa di Hamsik su calcio d’angolo.
A dispetto di quanto scritto in settimana, lo stadio appare discretamente pieno, soprattutto nei settori superiori. Il colpo d’occhio si vede e pure quello d’orecchio. I nostri cominciano con un “difendo la città” reiterato, i portoghesi non sono affatto da meno, anzi. Gli spettatori sono poco meno di 42mila. L’incasso di un milione e 800mila euro.
Sarri schiera quella che oggi è la squadra titolare, con Mertens, Milik e Allan. Il Benfica dirui Vitòria ripropone il suo 4-4-2 con il gioco appoggiato sul numero 5 Fejsa che è un bel costruttore e orchestra con André Horta. Benfica insidioso sia a sinistra a destra. La prima occasione è del Napoli, dopo appena 17 secondi. Ghoulam lancia per Milik che controlla bene ma calcia debolmente. Poi, però, è solo Benfica che in dieci minuti crea due occasioni molto pericolose. Prima a destra con una bella azione di Sebedo, cross basso che supera Reina e Mitroglou solo davanti alla porta calcia ma trova il muro di Albiol e Koulibaly. Cinque minuti e bis, stavolta a sinistra. Va via Grimaldo (bel giocatore) a un Albiol che in quell’occasione si fa male e mette al centro ancora per Mitroglou che si gira di sinistro ma Reina è bravo.
Il Napoli e il San Paolo capiscono con chi hanno a che fare. Sarri manda in campo Maksimovic al posto dell’infortunato Albiol e il serbo, dopo qualche comprensibile timore iniziale, si scioglie. Belli i duelli a centrocampo. Il Napoli prova con qualche accelerazione. In una di queste, Mertens crossa ma è bravissimo Grimaudo a togliere il pallone dai piedi dell’accorrente Callejon. Calcio d’angolo: batte Ghoulam e Hamsik anticipa tutti sul primo palo e sorprende Julio Cesar che incassa l’ennesimo gol al San Paolo. È il 18esimo. Boato al San Paolo. Gol 101 del capitano con la maglia del Napoli, terzo in Champions. Il Napoli è sempre andato in rete nelle gare casalinghe di Champions.
Il Benfica accusa il colpo, il Napoli cresce ma i portoghesi sono una signora squadra. Sono molto bravi a chiudere, a raddoppiare su Milik. Il Napoli va vicino al gol al 31esimo con Mertens che gira in orizzontale per Callejon, inserimento di Hamsik che tira sull’esterno della rete. Reina non corre più pericoli,anche se Hamsik perde una brutta palla sulla tre quarti ma l’azione del Benfica non si conclude. Si va al riposo sull’1-0 con Maksimovic che dà vita a un bel duello fisico con Mitroglou.
Il secondo tempo comincia con una discesa e tiro alto di Lindelof. Poi è show del Napoli. Al 49esimo Mertens ruba palla, si invola verso la porta e viene atterrato al limite dell’area da Lisandro Lopez che viene ammonito. Punizione per Mertens che la batte alla Daniel Bertoni. Imparabile. 2-0. Non c’è il tempo per festeggiare. Il Napoli recupera palla, parte in contropiede, Allan prova a servire in area Milik, la palla finisce a Callejon che viene atterrato da Julio Cesar. Calcio di rigore. Va sul dischetto Arkadiusz Miik che sigla il terzo gol e la sua terza rete in questa Champions. È il 53esimo. Altri quattro minuti e Milik svetta in area su cross di Callejon, la palla finisce a Mertens che fa il 4-0.
Vitoria fa entrare Guedes, Sarri Insigne al posto di Callejon. Ed è proprio Guedes, ilgiocatore citato ieri da Sarri in conferenza stampa, al 70esimo ad approfittare di un errato retropassaggio di Jorginho per Maksimovic, si invola, supera Reina e segna. Il Napoli resta padrone del campo. All’81esimo c’è spazio anche per l’esordio di Giaccherini al posto di Mertens. E infine anche per il 4-2 con l’altro panchinaro, Salvio, che approfitta di una distrazione di Ghoulam, che non segue il taglio, e fa secco Reina da pochi metri.