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La preside della Cinquegrana che ha sospeso la refezione: «Sono stata superficiale, ma a Posillipo la scuola si usa come parcheggio»

La preside della Cinquegrana che ha sospeso la refezione: «Sono stata superficiale, ma a Posillipo la scuola si usa come parcheggio»

Vi abbiamo raccontato, nei giorni scorsi, della singolare circostanza segnalataci da alcuni genitori della scuola dell’infanzia Cinquegrana, per cui l’istituto, a differenza delle altre scuole dell’infanzia cittadina, ha sospeso il servizio di refezione scolastica dal 10 giugno anziché portarlo avanti fino al 30 giugno come garantito dal Comune. Oggi siamo finalmente riusciti a parlare con la dirigente scolastica della scuola, Maria Loreta Chieffo, che ci ha spiegato i motivi della sua decisione: «In data 25 maggio ho effettuato un controllo delle presenze dei bambini nelle classi e ho fatto fare un censimento dai docenti presso i genitori per conteggiare quelli che avrebbero fatto restare i bambini a pranzo a scuola a giugno. Una volta verificato che nessuno avrebbe fatto pranzare i propri figli, ho emanato delle disposizioni di fine anno e chiesto alle maestre di avvertire i genitori che il servizio di refezione sarebbe stato sospeso». La preside ci spiega pure che il censimento tra le famiglie non è avvenuto per iscritto ma che i genitori hanno comunicato oralmente alle maestre che non avrebbero fatto mangiare i bambini a scuola nel mese di giugno.

Eppure al Napolista alcuni genitori hanno segnalato la sospensione del servizio, dunque, forse, qualcuno avrebbe voluto mantenere in vigore l’orario prolungato per i propri figli anche nell’ultimo mese di scuola. «Questo non glielo posso dire, non lo so – ci ha risposto la preside – Ma la consuetudine della scuola è sempre stata questa: i bambini a giugno in classe non ci sono mai stati. Mi sembra strano che questa cosa sia emersa solo quest’anno e non negli anni passati, visto che è una consuetudine della nostra scuola sospendere la refezione a giugno. Sono gli stessi genitori a lasciare le nostre aule vuote. Mi dispiace. Sono stata superficiale. Non ho valutato la possibilità che anche un solo bambino potesse essere privato del servizio ed essere penalizzato, mi sono fidata della consuetudine di questa scuola. Sono anni che la refezione a giugno viene sospesa. Ho chiamato i miei predecessori e me lo hanno confermato. Questa cosa, mi lasci dire, è stata strumentalizzata. Non vedo il motivo per cui il problema sia stato sollevato proprio quest’anno».

La preside aggiunge altro, passando al contrattacco: «Ho combattuto tutto l’anno per far rimanere i bambini a mangiare a scuola. Invece in questa scuola è abitudine dei genitori iscrivere i bambini alle 40 ore settimanali ma di non voler poi usufruire della refezione. Si utilizza la scuola come un parcheggio, si decide quando e come far venire i bambini a scuola. Durante un anno intero ho avuto le sezioni decimate perché le mamme non fanno mangiare i bambini in classe, mentre il Comune di Napoli è uno dei pochi in Italia che ha organizzato un ottimo servizio di refezione, tra l’altro anche informatizzato. Può chiedere conferma alla Municipalità che registra i dati delle presenze, e anche al Comune: in tutto l’anno, su un numero totale di 250 iscritti, i bambini che mangiano a scuola sono la metà. Mi sono battuta tutto l’anno per invertire la tendenza, con progetti sull’alimentazione, concedendo dei permessi, ma non si capisce come venire a capo del problema».

Una situazione che la preside attribuisce al quartiere in cui sorge la scuola, Posillipo: «È un ambiente particolare – spiega la Chieffo – dove a casa hanno babysitter e nonni, insomma sanno dove lasciare i figli. Questo non succede ad esempio a Fuorigrotta o a Bagnoli».

La preside assicura di aver avvertito prontamente la I municipalità, competente per territorio, della sospensione del servizio. Sul punto, il Napolista ha sentito anche l’assessora alla Scuola del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri: «Il Comune non ha interrotto niente – ci ha tenuto a precisare – il servizio di refezione va avanti anche con soli tre bambini in classe. Nel capitolato c’è l’obbligo alle ditte di fornire i pasti anche quando i bambini sono pochi. La decisione di sospendere è stata della scuola».

Per quanto riguarda il fatto che i genitori hanno anticipato già, nel corso dell’anno, la quota della refezione che sarebbe somministrata a giugno e che alla Cinquegrana non è stata erogata per tutto il mese, l’assessore rimanda alle modalità di rimborso dei contributi delle famiglie indicata sul sito del Comune, garantendo che può essere tranquillamente fatta richiesta per i pasti di cui non si è usufruito: «Non so cosa accade in tutte le scuole napoletane – ha chiarito la Palmieri – Certo a giugno le classi si svuotano perché in tanti si ritirano, ma la refezione è fino alla fine di giugno, così garantisce il Comune».

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